> > Allarme dell’Onu: “Riaprire i porti ucraini o rischio carestia mondiale”

Allarme dell’Onu: “Riaprire i porti ucraini o rischio carestia mondiale”

Con il grano bloccato in Ucraina l'Onu lancia l'allarme carestia

L'allarme arriva dall’Onu e dal Programma alimentare mondiale: “Bisogna riaprire i porti ucraini oppure c'è il concreto rischio carestia mondiale”

L’allarme lanciato dall’Onu è netto e senza possibilità di equivoco: “Bisogna riaprire i porti ucraini o c’è il rischio concreto di una carestia a livello mondiale”. Perché e che legame c’è fra la guerra portata dalla Russia all’Ucraina e l’equilibrio alimentare del pianeta?

L’Onu e il rischio di una carestia mondiale

Il dato è semplice e terribile al tempo stesso: il grano del paese che di grano è uno dei quattro produttori più importanti al mondo è fermo nei silos e il pianeta intero potrebbe patire un terribile effetto domino per il quale quelle scorte immense non immesse nel circuito di distribuzione planetaria potrebbero affamare centinaia di milioni di persone a migliaia di chilometri di distanza da dove la guerra agisce. Da questo punto di vista ed in questo contesto si inserisce l’appello specifico del Pam. Cosa è? Si tratta del Programma alimentare mondiale per la riapertura dei porti dell’Ucraina per scongiurare la pesante minaccia di carestia: “I porti nella zona di Odessa devono essere riaperti con urgenza per evitare che la crisi globale della fame sfugga al controllo”. 

Nei porti ucraini 25 milioni di tonnellate di grano

E ancora: “I silos di grano sono pieni. I porti sul Mar Nero sono bloccati, e milioni di tonnellate di grano sono intrappolati in silos a terra o su navi che non possono muoversi”. Ci sono dati allarmanti che poggiano su basi numeriche clamorose che a suo tempo avevano spaventato perfino la Coldiretti di un paese non certo di terza fascia come l’Italia. Basti pensare che in precedenza la stessa Fao aveva affermato che 25 milioni di tonnellate di grano sono bloccati in Ucraina.