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L'allarme dell'Ue: trovati pomodori italiani contaminati

pomodori italiani contaminati

In un controllo su un carico destinato al mercato croato è risultato che i pomodori hanno una carico di pesticidi 14 volte superiore alla norma.

Il sistema comunitario europeo ha lanciato martedì 2 ottobre un’allerta sui pomodori provenienti dall’Italia diretti in Croazia. E’ emersa negli alimenti italiani la presenza di un livello di pesticidi ben sopra alla media consentita dall’Unione. L’intero carico è stato bloccato e non è entrato in commercio, non si esclude la possibilità di una contaminazione ben più vasta.

I pomodori contaminati

Secondo una denuncia effettuata dalla Crozia, ci sarebbe una vasta quantità di pomodori italiani con presenza di pesticidi: si tratta di un insetticida chiamato clorpirifos in concentrazione assai elevate. Secondo le stime nei pomodori per un valore di 0,14 milligrammi per chilo, 14 volte superiore al limite massimo di residui (LMR) consentito, che è fissato a 0,01 milligrammi per kg-ppm (parti per milione), il carico è quindi stato prontamente bloccato.

Il pesticida secondo le analisi effettuate negli Stati Uniti causerebbe danni al sistema nervoso degli uomini, in particolare bambini. Già dal 2006 il prodotto è stato messo a rigidissimi controlli dell’autorità europea per la sicurezza alimentare: il limite è stato recentemente ridotto allo 0.05 a allo 0.01.

Gli studi effettuati sulle conseguenze nella salute sull’insetticida, come segnala “Sportello dei Diritti”, collegano l’impiego del pesticida a possibili danni al sistema nervoso o alla nascita di bambini con problemi comportamentali e con basso quoziente intellettivo. Negli adulti invece il clorpirifos metile può causare nausea, mal di testa e vertigini.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ha commentato: “Diventa fondamentale, allora, tracciarli e identificarli ovunque si celino. Una battaglia, la piena tracciabilità di ogni ingrediente per garantire al massimo la tutela del consumatore e per raggiungere questo obiettivo è importante lavorare sempre di più anche su un fronte cruciale come quello della tracciabilità e dell’etichettatura“.