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Alluvioni: vecchi studi datati sul tunnel del Bisagno, ecco la causa

Bisagno

E' una questione di un impiego del tempo e del danaro errato, che ha causato ben oltre sessanta morti a causa delle alluvioni in più o meno quarant'anni di tempo. Nonostante sul fronte della prevenzione siano stati fatti passi decisivi risulta che il 60% della lunghezza dei tanti rivi e torrent...

E’ una questione di un impiego del tempo e del danaro errato, che ha causato ben oltre sessanta morti a causa delle alluvioni in più o meno quarant’anni di tempo. Nonostante sul fronte della prevenzione siano stati fatti passi decisivi risulta che il 60% della lunghezza dei tanti rivi e torrenti che attraversano da ponente a levante sono coperte da manufatti e da strade.

I dati sono contenuti dal report creato un anno e mezzo fa dall’assessorato della Protezione Civile di allora Gianni Crivello. Circa un secolo fa Gaudenzio Fantoli, ex rettore del politecnico di Milano, stabilì che il torrente non avrebbe superato i 500 metri cubi al secondo. Così non è stato nel 1970, nel 2011 e nel 2014 causando svariati morti, tra cui bambini.

Così riferisce Alfonso Bellini, geologo e consulente della provincia genovese: “La sottostima circa il Bisagno è la prova più schiacciante nel rilevare quanto e come ancora sia necessario monitorare continuamente la reale capacità di tenuta delle opere idrauliche costruite nel passato. Passato oramai remoto. Inoltre le condizioni dei terreni sono cambiate, ora non sono più puliti e arrivano più detriti. Quando piove, difatti, scende di tutto e i tratti coperti si sono ingolfati”.

I lavori stanno proseguendo ma ci vorranno ancora anni per arrivare ai 1300 metri cubi al secondo che rappresentano la portata massima possibile secondo gli studiosi. Nel mentre gli “sfollamenti”di più di 90.000 abitanti sono all’ordine di ogni allerta alluvione.

Ed è similare la storia successa proprio in questi giorni a Livorno causando svariati morti per allagamento generando un “effetto tappo” distruttivo. Infatti, mentre i fiumi tentavano di far defluire l’acqua verso il mare, i venti violenti di direzione opposta avrebbero ostacolato tale processo, agendo esattamente come un tappo enorme. Così, non avendo trovato altri sbocchi possibili, l’acqua dei fiumi si è riversata sulle aree adiacenti la foce che sono state, per questo motivo, ampiamente allagate creando danni irreparabili.

L’operazione lanciata dal governo Renzi nel 2014 denominata ‘Italia Sicura’, per di più, ha visto pochissimi progetti esecutivi da parte di Regioni e Comuni. Con interventi “fantasma” a Genova ma anche a Livorno.

Un piano anti dissesto idrogeologico da 7,7 miliardi di euro, da impiegare entro il 2023, per evitare le stragi causate da nubifragio come quella avvenuta per l’appunto a Livorno, ma di quella cifra sono stati utilizzati soltanto 114 milioni.