Almeno per ora il gas russo non sarà affatto pagato in rubli e le ragioni di una scadenza che non scatterà con il primo giorno del mese di aprile stanno tutte in due motivi. Il primo è che servono ancora almeno sette/dieci giorni a Mosca per perfezionare il nuovo criterio, il secondo perché non è affatto detto che nuovo criterio ci sia davvero.
Il gas russo non sarà pagato in rubli da subito
Ad ogni modo l’argomento è stato cardine anche nella telefonata di circa un’ora tra Mario Draghi e Vladimir Putin, con il premier italiano che grida all’inadempienza contrattuale. Dal canto suo lo “zar” ha spiegato come funzioneranno le transazioni per i pagamenti del gas russo in rubli, esattamente come aveva fatto con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Il sunto è che non sarebbero previste condizioni di pagamento peggiori e che ci sono altri colloqui tecnici in cantiere. Poi c’è il dato tecnico: il pagamento in rubli comunque non scatterà già alla data fissata in origine da Mosca, vale a dire dal 31 marzo, si dovrà attendere almeno fino alla prossima settimana.
Le dichiarazioni del portavoce Peskov
La conferma è arrivata anche dal portavoce del Cremlino Peskov, che ha spiegato come il nuovo sistema di pagamento per il gas che preoccupa soprattutto Italia e Germania, non è in atto perché “ci sono questioni tecniche da sistemare”. Nel pagamento in rubli potrebbero rientrare anche altri prodotti come greggio e grano, come proposto pare dallo stesso presidente della Duma Vyacheslav Volodin. Sempre a detta di Peskov qeusta è una proposta “che dovrebbe essere elaborata. Se c’è un’indicazione del capo dello Stato prenderà sicuramente la forma di proposte specifiche“.