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Alpini a Rimini, accuse di molestie: la testimonianza di una cameriera

Polemiche sul comportamento di alcuni molestatori degli Alpini

Una cameriera di Rimini ha raccontato le molestie che ha subito durante l'adunata degli alpini mentre lavorava in un bar.

Una cameriera di 27 anni ha raccontato di aver subito delle molestie durante durante l’adunata degli alpini a Rimini: oltre alle battute che ha definito volgari e sessiste, alla giovane sono anche state messe le mani addosso.

Alpini a Rimini: accusa di molestie

Intervistata da Repubblica, la ragazza ha spiegato che la prima delle cinque sere è stata chiamata al tavolo con il saluto fascista: “Sono andata, l’ho fatto notare e mi hanno risposto che lo avevano fatto saluto appositamente. Sono somala, ho reagito e mi hanno risposto che lo avevano immaginato dal colore della pelle“.

Durante le sere successive si è però verificata un’escalation con battute e offese continue: “In tre ti guardano il sedere e ti chiedono che sport fai per averlo così, ti chiamano con i fischi, ti chiedono se vuoi il numero della loro tenda e fanno girare bigliettini con scritto ‘se ti senti sola e annoiata chiama un alpino dell’adunata’“. Ma c’è stato di peggio: uno di loro le ha messo le mani sul seno e lei, esasperata, ha reagito.

“Trattavano le donne come oggetti sessuali”

Abbiamo avuto a che fare con gruppi fuori di testa che vedevano e trattavano le donne come oggetti sessuali” ha aggiunto ammettendo di essersi sentita aggredita e assalita da una cultura maschilista e sessista. A chi le ha chiesto se denuncerà l’accaduto alle forze dell’ordine, ha risposto che “la molestia sessuale è inaccettabile, solo che non vai a denunciare la battuta“. L’importante, ha concluso è che se ne continui a parlare: dire che questo problema non esiste è come cercare di coprire una realtà che qualunque riminese può confermare.