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Alvaro Vitali: “Ero Pierino, ma vivo con 1000 euro al mese”

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Alvaro Vitali vive con poco più di 1000 euro al mese grazie dalla pensione, nonostante i suoi numerosi film, tra cui 2 con Fellini e “Pierino”.

Parla Alvaro Vitali, il mitico “Pierino” cinematografico, sul quale girò alcuni film. E’ molto che l’attore non si vede più nè sul grande schermo nè in TV e oggi rivela di trovarsi in ristrettezze economiche: nonostante i 150 film girati, lavorando anche con Fellini, di cui ha girato “Fellini Satyricon” , “I clowns”, “Roma” e “Amarcord”, attualmente vive con poco più di mille euro al mese, circa due milioni di lire, grazie alla pensione. Il mondo del cinema cominciò “improvvisamente” a non chiamarlo più nel 1983, proprio il giorno stesso in cui uscì nelle sale uno dei suoi maggiori successi: la commedia “Roberto Cotechino centravanti di sfondamento”. Vitali ora si sfoga sulle pagine del settimanale “DiPiù” di Sandro Mayer.

Il racconto

Alvaro Vitali ricorda che, quando il mondo del cinema smise di chiamarlo, andava spesso alla cornetta per controllare se il suo telefono funzionasse, perchè non gli sembrava possibile, questo “voltafaccia”.

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Dopo aver fatto ridere milioni di italiani, rimase senza più un’occupazione, un copione da leggere ed arrivo all’esasperazione. Si recò personalmente dal suo agente chiedendogli di smuovere le acque, rendendosi disponibile anche per piccoli ruoli, ma nessuno era disposto a farlo lavorare. Entrò in depressione, che lo portò ad isolarsi, a non uscire di casa per due anni. Poi finì anche il suo primo matrimonio.

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Ora è sposato felicemente con un’altra, Stefania Corona, ma la questione economica continua a non girare per il verso giusto: è in pensione dal 2012, ma prende poco più di mille euro al mese, equivalenti circa a due milioni di lire: quel tanto che gli basta per sopravvivere, come ha raccontato a qualche trasmissione TV a cui è stato invitato. Intanto è in tour con la moglie, insieme alla quale sta portando in scena gli sketch di cabaret che hanno scritto a quattro mani, prima che lui le chiedesse di sposarlo.

Sul piano personale, lo scorso anno ha avuto una grande gioia: suo figlio Ennio l’ha reso nonno per la prima volta e l’attore racconta di recarsi a vedere il piccolo appena può.

Grandi registi

Alvaro Vitali, nel corso della sua carriera, non ha lavorato “solo” con Fellini (nel 1969, nel 1971, nel 1972 e nel 1973), ma anche con altri grandi registi come Roman Polanski (“Che?”, 1972), Dino Risi (“Mordi e fuggi”, 1973, e “Profumo di donna”, 1974), Luigi Magni (“La Tosca”, 1973), Pasquale Festa Campanile (“Rugantino”, sempre nel 1973), Enzo Barboni in “Anche gli angeli mangiano fagioli” (1973), l’attore Alberto Sordi dietro alla macchina da presa in “Polvere di stelle” (1973), Mario Monicelli (“Romanzo popolare, 1974), Steno (“La poliziotta”, 1974) e Giorgio Capitani (“La pupa del gangester”, 1975).