> > Amanda Knox racconta il suo aborto: “Chissà se quello che ho vissuto in It...

Amanda Knox racconta il suo aborto: “Chissà se quello che ho vissuto in Italia c’entra qualcosa”

Amanda Knox

Amanda Knox racconta il suo aborto in podcast: “Quello che ho vissuto in Italia c’entra qualcosa oppure ho ovuli difettosi e sono davvero troppo vecchia?”

Amanda Knox ha avuto un aborto e lo racconta sul suo podcast tirando in ballo la sua esperienza italiana: “Chissà se quello che ho vissuto in Italia c’entra qualcosa”. Il dolore per quell’aborto, dolore rigorosamente pubblico e mainstream, è il protagonista dell’ultimo sfogo podcast della 34enne invischiata per quattro anni nell’omicidio avvenuto a Perugia nel 2007 della studentessa Meredith Kercher. L’sperienza con cui Amanda ha perso un figlio è stata contenuta nel range temporale della pandemia, ma la giovane donna assolta dal delitto di Perugia non ha esitato a supporre ccome forse, in termini di cause recondite, quell’aborto abbia avuto origine nella sua esperienza italiana

Amanda Knox, l’aborto e l’Italia: quelle accuse che ritornano

Esperienza carceraria su cui la Knox aveva aperto più volte il vaso di Pandora di una polemica che stava a metà fra denuncia sociale e pubblicistica personale. Amanda, che ha un podcast a nome suo e del marito Christopher Robinson, ha dapprima descritto le grandi linee emotive di quella esperienza senza dubbio lacerante, e ha detto, alludendo ad una sua confusione quando aveva avuto le avvisaglie dell’evento: “Ho pensato: ‘Perché ci dovrebbe essere un bambino morto? Se non era in vita, perché non se ne andava?’”. Tutto chiarissimo. La mancata sintonia fra la coscienza di perdere un figlio e il fatto che stesse effettivamente succedendo è diventata quindi una sorta di “sponda” per interrogarsi sulle cause di quel trauma di corpo ed anima. 

Il podcast di Amanda Knox, l’aborto e l’Italia: il racconto del dolore

Il racconto di Amanda è proseguito con notevole piglio narrativo: “Sono andata in bagno a prendere le pillole e poi mi sono semplicemente sdraiata sul letto e ho aspettato che succedesse qualcosa. Un dolore addominale come non ho mai provato prima. Stavo tremando. Alla fine non ce la facevo più, ho avuto bisogno delle pillole. Ne ho prese un po’ e dopo mezz’ora sono stata meglio”.  Poi Amanda ha detto in lacrima: “Per due giorni ho partorito sangue ogni volta che andavo in bagno, batuffoli di sangue”. Ed è stato a quel punto che la 34enne si è chiesta se l’aborto avesse cause fisiologiche ed anagrafiche o se fosse successo qualcosa in Italia: “Ho degli ovuli difettosi e non l’ho mai saputo? Sono davvero troppo vecchia? Mi è successo qualcosa mentre ero in Italia?”. 

Amanda Knox, l’aborto e quel “qualcosa” successo in Italia: le accuse del 2013

E su quel “qualcosa” la Knox ha taciuto, ma tutti ricordano che nel suo libro scritto a traino dell’ondata emotiva negli Usa per la sua assoluzione aveva dichiarato di essere stata oggetto di molestie sessuali in carcere, molestie messe in atto da un agente della Penitenziaria anziano e d anche che le era stato diagnosticato falsamente l’Hiv.