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America Latina contro Di Battista "Vattene, fascista!"

America Latina contro Di Battista

Il deputato pentastellato si è presentato in una comunità zapatista come un semplice cooperante, tacendo la sua attività politica.

L’avventura di Alessandro Di Battista in America Latina è appena cominciata, ma potrebbe volgere al termine molto più velocemente del previsto. Il politico pentastellato sta infatti diventando “persona non gradita” dal Messico fino alla punta meridionale del continente. Sui social rimbalza il messaggio: “Attenzione! Questo signore, Alessandro Di Battista, sta viaggiando per il Centroamerica facendo reportage e foto sui processi di resistenza. Si presenta come un cooperante di sinistra, ma in realtà è il leader del M5S, partito italiano che sta al governo, che sostiene posizioni fasciste e razziste contro migranti africani, asiatici e latinoamericani”. Il tutto accompagnato dall’hashtag #dibattistafueraya, ovvero “Di Battista via adesso”.

Il finto cooperante

La protesta è scoppiata quando il deputato ha fatto visita al caracol di Oventik, la comunità zapatista di San Cristobal, nella regione messicana del Chiapas. Agli zapatisti, si è presentato come un semplice cooperante, tacendo la sua attività politica. La sua posizione è stata poi aggravata dalle affermazioni fatte al termine della visita. Il suo racconto, dicono gli zapatisti e l’associazione “Ya basta” che li sostiene, contiene elementi inesatti e luoghi comuni che non giovano alla comunità. Sui suoi profili social, il grillino, attualmente in Guatemala, non ha rilasciato alcuna dichiarazione a riguardo.

Di Battista “ricercato” e non gradito è un chiaro segno di come la politica del governo gialloverde, soprattutto quella in materia di immigrazione, sia percepita al di fuori del Paese. Le norme approvate dall’esecutivo con il decreto Salvini e l’aumento degli episodi di violenza e intolleranza nei confronti dei migranti destano preoccupazioni anche oltreoceano.