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Amica Veterinaria: "La mia missione è dare ai proprietari il consiglio giusto al momento giusto"

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Errori comuni, alimentazione e molti altri temi nell'intervista con la dottoressa Valentina Chiapatti, fondatrice di Amica Veterinaria.

Il rapporto con i propri animali domestici, la loro gestione, l’alimentazione e molti altri tempi sono spesso pieni di insidie per i proprietari di animali domestici, soprattutto quelli alle prime armi. Per questo abbiamo intervistato la dottoressa Valentina Chiapatti, fondatrice di Amica Veterinaria, un blog con annessa pagina Instagram che si pone l’obiettivo di aiutare i proprietari.

Come hai iniziato a fare questo lavoro e come sei poi passata a fare divulgazione su Instagram con la pagina Amica Veterinaria?

Il lavoro del veterinario lo scegli prima di andare all’università. Sono diventata anestesista veterinaria quasi per caso perchè mi sono trovata al momento giusto nel posto giusto. Dopo quasi 13 anni di questo lavoro vedevo tante problematiche legate alla comunicazione con i proprietari, vedevo che era difficile prevenire gli errori fatti dai proprietari e quindi gli animali arrivavano da noi già in condizioni disperate e quindi volevo creare un ponte comunicativo in modo che i proprietari si potessero informare da fonti attendibili, i veterinari, per gestire al meglio il proprio cane o il proprio gatto e quindi semplificando anche a noi il lavoro.

Il passo è stato molto graduale: ho aperto il blog quasi per gioco, per hobby e non pensavo crescesse così. Apro quindi Amica Veterinaria con l’obiettivo di dare il consiglio giusto al momento giusto. Da cosa è nata cosa, siamo arrivati su Instagram e il progetto mi è sfuggito di mano ed è diventato a tutti gli effetti un nuovo lavoro.

Collegato ad Amica Veterinaria c’è anche un altro progetto, che si chiama Amica Veterinaria School. In cosa consiste?

E’ nata in seconda battuta ed è una vera scuola online di formazione per i proprietari. Prima infatti c’era solo Amica Veterinaria, ma la divulgazione era solo in pillole, con argomenti brevi e piccole informazioni. Per i proprietari che invece volevano una formazione completa sono nati i corsi online a cui si può partecipare da tutta Italia. Sia io che altri colleghi specialisti teniamo corsi sul comportamento, sull’alimentazione, in cui diamo tutte le informazioni su quell’argomento per arrivare a dare una formazione che permetta di cambiare l’approccio al proprio animale.

Quali sono gli errori più comuni che i proprietari commettono?

In realtà sono gli errori per cui è nata Amica Veterinaria. Errori di gestione dettati dalla mancanza di informazione. Oggi siamo in un momento storico in cui le persone si informano molto di più sul comprare uno smartphone ultimo modello rispetto che su cosa vuol dire prendere un compagno a 4 zampe che poi resta con noi per anni, quindi se si sbaglia l’approccio iniziale poi se ne pagano le conseguenze. Il problema è proprio questo sia per i cani che per i gatti. Le persone non riflettono su cosa significhi prenderlo con sè, è un acquisto o un adozione basata sull’emozione, una scelta impulsiva senza riflettere sui costi di gestione, sul tempo e le risorse che vanno investite per educarli e gestirli. E questi sono errori che vanno ad influenzare tutta la vita e la relazione con il pet.

L’errore più classico è quello dell’adozione del cucciolo nel momento sbagliato, cioè prima dei due mesi di età. E’ una cosa risaputa ma ancora oggi si sbaglia proprio il primo passo. Questo va a inficiare tutto il rapporto perchè scaturiscono problemi comportamentali importanti. Un altro è quello di non riflettere sul tempo a disposizione: ci sono persone che lavorano 10 ore al giorno fuori casa e poi si stupiscono che il cane ha problemi e fa disastri.

Diciamo che gli errori più gravi sono anche i più basilari e mi stupisco sempre di come la gente non possa pensarci prima. E’ un impegno che resta per anni e che ti cambia la vita. Nel momento in cui prendi il cane, devi mettere in conto che in qualsiasi modo cambierà il lavoro, la vita, le relazioni, il cane dovrà sempre venire con te e purtroppo non se ne parla mai abbastanza.

Forse questo discorso è ancora più accentuato se si parla di gatti, che hanno un po’ questo falso mito del “si gestisce da solo”.

E questo è sbagliato perchè anche un gatto ha bisogno della giusta situazione. Innanzitutto il gatto è un animale sociale, quindi uno non può pensare di prendere il gatto e stare fuori casa 12 ore al giorno. Che vita fa? Non si relazionerebbe con nessuno e rischierebbero nevrosi e altri problemi comportamentali.

Sono proprio i problemi comportamentali che creano più disagio nel rapporto con il proprietario, sia per quanto riguarda il cane che il gatto. Poi ci sono anche tutti quegli errori dei proprietari legati alla salute, ma vengono forse in secondo piano perchè vanno a inficiare meno la relazione. Ad esempio se un gatto fa pipì in casa perchè è stressato o finisce al gattile o il proprietario impazzisce perchè è un disagio che si fa fatica a sopportare.

Il lockdown come ha impattato su queste tendenze e questi comportamenti?

Il lockdown ha fatto grossi danni. I gatti all’improvviso si sono ritrovati tutta la famiglia in casa e sono andati giù di testa. Il cane ha sofferto molto le restrizioni ad esempio la passeggiata a massimo 200 metri da casa. Per quanto riguarda i cuccioli presi durante il lockdown, hanno subito danni che si porteranno per tutta la vita perchè non hanno visto persone, non hanno fatto esperienze e sono usciti tanti cani fobici, con molte paure.

Anche perchè i cani assimilano le abitudini dei proprietari, quindi anche questo può aver influito.

Purtroppo i cani presi durante il lockdown hanno avuto nella prima fase il proprietario sempre in casa, poi lo smart working, quindi non hanno avuto la fase del distacco. Quando poi, ad un anno di vita, il proprietario è tornato a lavorare hanno subito un trauma. Situazioni ingestibili perchè nella fase sensibile in cui al cucciolo bisogna insegnare tutte le cose, tra cui stare da solo, questo non accade poi paghi dazio tutta la vita. Stesso discorso vale per le fobie.

Quindi per evitare di incorrere in errori, quali sono 3 consigli che ti senti di dare a chi sta per prendere un cane o un gatto?

Per prima cosa informarsi, poi valutare il tempo da dedicare all’animale. Bisogna essere molto obbiettivi e fare un’auto analisi. Questo è difficile perchè si tende a farla mentendo a sè stessi. E ultimo ma non meno importante valutare bene i costi per mantenere l’animale perchè non c’è solo la spesa per prenderlo e per alimentarlo ma anche le spese per le cure veterinarie che sono private. Ad oggi infatti non esiste la sanità pubblica per gli animali quindi bisogna valutare di avere un gruzzoletto da parte per eventuali spese veterinarie improvvise.

Ovviamente un’altra riflessione da fare è anche quella sul tipo di animale più adatto alle proprie esigenze. Soprattutto nei cani le razze sono diversissime tra loro e la differenza la fa anche il prenderlo dal canile o acquistarlo in allevamento. Nessuna delle due opzioni è sbagliata, ma al scelta va valutata in base alle proprie esigenze. Spesso si vedono infatti acquisti senza senso: proprietari che hanno uno stile di vita incompatibile con quella determinata razza.

Un altro tema molto divisivo è quello sul tipo di alimentazione che si decide di dare al proprio animale e in particolare tra alimenti specifici e dieta casalinga.

Va detto che i veterinari solo negli ultimi anni hanno capito l’importanza dell’occuparsi di alimentazione. In passato infatti non era considerata. Era tutto in mano alle aziende mangimistiche e la comodità la faceva da padrone. Non si può negare infatti che avere un cibo sempre pronto sia comodo. Negli anni però cani e gatti hanno cominciato a manifestare problemi di tipo allergico e quindi si è iniziato a studiare capendo che l’alimentazione è un tassello importantissimo per la salute e quindi tornando gradualmente indietro verso l’alimentazione casalinga. Io stessa l’ho provata sui miei animali ed effettivamente non c’è paragone. Gli ultimi studi che sono usciti hanno anche dimostrato che aumenta l’aspettativa di vita di qualche anno quindi insomma si è affermata una superiorità dell’alimentazione casalinga.

Ovviamente va detto che questo tipo di alimentazione va bilanciato da un nutrizionista. Dieta casalinga non significa dargli gli avanzi da tavola o gli scarti. Si parla comunque di cibo genuino preparato dal proprietario sulla base di una dieta data dal veterinario. Ovviamente i croccantini vengono ancora visti come l’alimento più comodo in assoluto, ed è così, non si può negare.

Va detto anche che il gatto è un po’ più schizzinoso, quindi è più difficile se si è abituato a croccantini o scatolette, farlo passare all’alimentazione casalinga. Il cane invece mangia tutto quindi si abitua più facilmente alla dieta casalinga, e anzi, la gradisce molto di più quindi cani che avevano problemi a nutrirsi, si sono poi ripresi con la dieta casalinga. In più con la dieta casalinga masticano e questo da un senso più gratificante anche a livello comportamentale.

Quindi è una situazione in continua evoluzione…

Si diciamo che si è data importanza alla questione. Si è studiato l’argomento e adesso si comincia a pensarla all’opposto di come era una volta, cioè che il croccantino andasse bene per tutto e non desse nessun tipo di problema. C’è un cambiamento generazionale anche tra i veterinari. Quelli di vecchia data tendono a prediligere i croccantini, mentre i giovani siamo più orientati verso l’alimentazione casalinga.

Il cambiamento è graduale perchè ci vuole anche il tempo per vedere il cambiamento. L’alimentazione ha effetti sul lungo periodo, quindi ne riparleremo tra 10 anni dei benefici sui cani che si stanno alimentando con la dieta casalinga.