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Analfabeta crea quadri usando la macchina da scrivere

Analfabeta crea quadri usando la macchina da scrivere

L'arte e l'ingegno umano non hanno limiti. Un uomo analfabeta affetto da paralisi cerebrale ha superato i suoi problemi, semplicemente creando. Ecco come.

Si chiama Paul Smith e soffre, sin dalla nascita, di paralisi cerebrale. Nessuno credeva che sarebbe mai sopravvissuto abbastanza a lungo. E ci sono voluti 16 anni prima che potesse parlare e camminare. Ha trascorso buona parte della sua vita in una casa di cura. Ma lui, un analfabeta, nonostante il dramma della sua esistenza, è stato in grado di creare delle vere e proprie opere d’arte. Il tutto semplicemente utilizzando una macchina da scrivere. Impossibile riuscire a mmaginare quanto ingegno sia custodito dietro queste opere.

Analfabetismo: cos’è?

L’analfabetismo è l’incapacità di leggere e scrivere. Le cause sono imputabili, per lo più, a una mancata istruzione o a una pratica insufficiente di studio. Secondo la programmazione di molti sistemi scolastici, leggere, scrivere e contare sono le abilità da acquisire nell’arco del primo anno della scuola elementare. In senso più lato, inoltre, l’analfabetismo può indicare anche l’ignoranza di argomenti considerati di importanza forndamentale come, ad esempio, l’analfabetismo informatico o politico.

I dati della diffusione

Secondo i dati dell’Institute for Statistics dell’UNESCO, circa i due terzi dell’intera popolazione analfabeta mondiale sono composti da donne. In alcune regioni, in particolar modo, circa la metà delle donne è analfabeta. Il numero totale di analfabeti, quindi, è di circa 771 milioni, di cui 2/3 di sesso femminile. E, in questa cifra, sono compresi i circa 67 milioni di analfabeti giovani o bambini, dei quali il 53% sono ragazze. L’UNESCO Institute for Statistics aveva, a suo tempo, lanciato il progetto LAMP. Il suo scopo era quello di definire e misurare, nell’area dei paesi in via di sviluppo, uno spettro di abilità nella scrittura. E da questi studi, è emerso che circa i due terzi degli analfabeti si trovano soltanto in 9 paesi e che il 45% dei 771 milioni vivono in India e in Cina (rispettivamente il 34% e l’11%).

L’82% della popolazione mondiale è considerata, però, alfabeta. Di questa, 87% sono uomini e 77% donne. In realtà, si tratta di un dato che nasconde grandi differenze tra regioni e regioni. In Asia meridionale e occidentale, ad esempio, nell’Africa nera e negli Stati arabi, solo il 60% della popolazione sa scrivere (e, talvolta, solamente il 50% delle donne). In America Latina, invece, come nei Caraibi, in Asia orientale e nell’area del Pacifico, gli alfabeti sono circa il 90%, sebbene queste regioni contino ugualmente il 22% degli analfabeti del mondo.

E in Italia?

Nel 1861, all’indomani dell’unificazione, l’Italia contava una media del 78% di analfabeti. E con punte massime addirittura del 91% in Sardegna e del 90% in Calabria e Sicilia. Valori bilanciati dal 57% in Piemonte e dal 60% in Lombardia. Nello stesso periodo, inoltre, le percentuali di analfabeti in Europa erano del 10% in Svezia, del 20% in Prussia e in Scozia, del 75% in Spagna e ben del 90% in Russia.

Secondo dati ISTAT derivanti dal censimento del 2001, il numero di analfabeti in Italia sarebbe pari a 782 342 unità. La città di Palermo ha la più elevata percentuale di analfabeti d’Italia. Seguono Messina e Bari.

Il linguista Tullio de Mauro, citando vari studi, ha dichiarato che, nel 2008, soltamente il 20% della popolazione adulta italiana possiede gli strumenti minimi indispensabili per leggere, scrivere e fare calcoli al fine di orientarsi all’interno della società contemporanea.