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Ancora un audio di Berlusconi: “Putin costretto alla guerra. E Zelensky… lasciamo perdere, non posso dirlo”

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LaPresse ha diffuso ancora un audio di Berlusconi incentrato su Putin e sulla guerra in Ucraina, su Zelensky, e sulla leadership in Europa e negli Usa.

Da Putin costretto alla guerra in Ucraina all’opinione divisiva su Zelensky fino alla leadership debole che caratterizza Europa e Stati Uniti, LaPresse ha diffuso ancora un audio irriverente di Silvio Berlusconi che ha suscitato molte polemiche.

Ancora un audio di Berlusconi: “Putin costretto alla guerra”

Ancora un audio di Silvio Berlusconi. Ancora una volta il contenuto multimediale è stato diffuso da LaPresse. “Sapete com’è avvenuta la cosa della Russia? Anche su questo vi prego, però, il massimo riserbo”, ha detto il Cav mentre si trovava in riunione con i parlamentari di Forza Italia. Al pari dei virgolettati diffusi nella giornata di martedì 18 ottobre sul presidente russo Vladimir Putin e sulla trattativa sui ministeri con Giorgia Meloni, anche quelli divulgati mercoledì 19 ottobre sono destinati a dividere il centrodestra e suscitare polemiche non solo in Italia ma anche in Europa e nel mondo intero. Dopo aver chiesto ai parlamentari di impegnarsi a mantenere il segreto (“Promettete?”), Berlusconi ha esposto la sua versione dei fatti sulla guerra in Ucraina: “La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l’Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l’altro. L’Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche. Le due repubbliche subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti. Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche. Disperate, le due repubbliche mandano una delegazione a Mosca e finalmente riescono a parlare con Putin. Dicono: ‘Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu’. Lui è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia. E allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso, un’altra settimana per tornare indietro. È entrato in Ucraina e si è trovato di fronte a una situazione imprevista e imprevedibile di resistenza da parte degli ucraini, che hanno cominciato dal terzo giorno a ricevere soldi e armi dall’Occidente. E la guerra, invece di essere una operazione di due settimane, è diventata una guerra di duecento e rotti anni (sic). Quindi, questa è la situazione della guerra in Ucraina”.

L’omissis sul presidente ucraino: “E Zelensky… lasciamo perdere, non posso dirlo”

Per il Cavaliere, quindi, Putin sarebbe stato “contrario a qualsiasi iniziativa” e addirittura quasi costretto a “inventarsi” l’invasione dell’Ucraina per contrastare gli “attacchi” di Zelensky. Proprio a proposito del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Berlusconi ha espresso un altro parere divisivo: “Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky. Perché non c’è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me… lasciamo perdere, non posso dirlo…”. In passato, ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, l’ex premier aveva affermato che Putin aveva organizzato l’operazione militare speciale con l’intento di “sostituire il governo di Kiev con un governo di persone perbene”. Subito dopo, il leader di FI aveva smentito le dichiarazioni rilasciate asserendo di essere stato frainteso. Negli audio di LaPresse, poi, si sente Berlusconi descrivere quella che considera una situazione “pericolosa” determinata da una leadership debole presente sia in Europa che negli Stati Uniti d’America. “Quello che è un altro rischio, un altro pericolo che tutti noi abbiamo: oggi, purtroppo, nel mondo occidentale, non ci sono leader, non ci sono in Europa e negli Stati Uniti d’America. Non vi dico le cose che so ma leader veri non ce ne sono. Posso farvi sorridere? L’unico vero leader sono io”, ha dichiarato il fondatore di FI.

Ancora un audio di Berlusconi: il Cav telefona a Mentana in diretta per chiarire il “contesto”

A stretto giro, dopo la diffusione degli audio, il Cav ha chiamato in diretta Enrico Mentana, impegnato nella conduzione della trasmissione Diario Politico su La7. In questo frangente, ha chiesto al direttore del Tg di La7 di precisare “il contesto” nel quale aveva pronunciato determinate parole. Le dichiarazioni di Berlusconi sono state rilasciate durante una riunione di partito ossia nel corso di un’occasione non ufficiale.

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Berlusconi risponde alla nota di Meloni e alle polemiche sull’audio sulla guerra in Ucraina

Al termine di un pomeriggio politico vissuto all’insegna delle polemiche, nella serata di mercoledì 19 ottobre, Berlusconi ha diramato una nota ufficiale in risposta a quella ratificata dalla premier in pectore Giorgia Meloni.

“In 28 anni di vita politica la scelta atlantica, l’europeismo, il riferimento costante all’Occidente come sistema di valori e di alleanze fra Paesi liberi e democratici sono stati alla base del mio impegno di leader politico e di uomo di governo. Come ho spiegato al Congresso degli Stati Uniti, l’amicizia e la gratitudine verso quel Paese fanno parte dei valori ai quali fin da ragazzo sono stato educato da mio padre. Nessuno, sottolineo nessuno, può permettersi di mettere in discussione questo. Non può certamente permettersi di farlo la sinistra, che tante volte è stata dalla parte sbagliata della storia. Tantomeno la sinistra del Partito Democratico, che anche alle ultime elezioni, meno di un mese fa, era alleata con i nemici della NATO e dell’Occidente”, ha detto il Cav.

Il fondatore di FI, inoltre, ha precisato: “Tutto questo però non esisterebbe, se non vi fosse in Italia la pessima abitudine di trasformare la discussione politica in pettegolezzo, utilizzando frasi rubate registrate di nascosto, e appunti fotografati con il teleobbiettivo, con un metodo non solo sleale ma intimidatorio. Un metodo soprattutto che porta a stravolgere e addirittura a rovesciare il mio pensiero, usando a piacimento brandelli di conversazioni, attribuendomi opinioni che stavo semplicemente riferendo, dando a frasi discorsive un significato del tutto diverso da quello reale. La colpa non è degli organi di informazione, ovviamente costretti a diffondere queste notizie, è di chi usa questi metodi di dossieraggioindegni di un Paese civile. Senza questo, non sarebbe necessario ribadire l’ovvio”.

Berlusconi, infine, ha concluso la sua lunga nota ribadendo ancora che la sua “posizione personale e quella di Forza Italia non si discostano da quella del Governo Italiano, dell’Unione Europea, dell’Alleanza Atlantica né sulla crisi Ucraina, né sugli altri grandi temi della politica internazionale. Lo abbiamo dimostrato in decine di dichiarazioni ufficiali, di atti parlamentari, di voti alle Camere. Interrogarsi sulle cause del comportamento russo, come stavo facendo, ed auspicare una soluzione diplomatica il più rapida possibile, con l’intervento forte e congiunto degli Stati Uniti e della Repubblica cinese, non sono atti in contraddizione con la solidarietà occidentale e il sostegno al popolo ucraino. Del resto alla pace non si potrà giungere se i diritti dell’Ucraina non saranno adeguatamente tutelati”.