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Omeopatia, l'inchiesta di Nadia Toffa a Le Iene

Le Iene

Omeopatia, l'inchiesta di Nadia Toffa a Le Iene sul caso del piccolo Francesco Bonifazi. Il piccolo aveva l'otite da 15 giorni, ma il medico si rifiutava di procedere con l'approccio medico tradizionale

Nadia Toffa, conduttrice e giornalista de Le Iene è solita portare in televisione argomenti delicati. Le sue inchieste sono spesso le più discusse e questa volta la giornalista ha portato l’attenzione del pubblico sul caso del piccolo Francesco Bonifazi, morto per un’otite mal curata.

Omeopatia

Giugno, la cronaca italiana punta l’attenzione sulla morte del piccolo Francesco Bonifazi. Sembra assurdo che nel 2017 si possa morire per una comunissima otite; e allora come è possibile che per il piccolo Francesco sia stato così? La denuncia dei genitori è immediata, il loro medico Massimiliano Mecozzi aveva adottato l’approccio omeopatico con il piccolo.

Ma che cos’è l’omeopatia? L’omeopatia è la pratica medica non convenzionale più conosciuta e adottata negli ultimi tempi. Il suo principio consiste nella somministrazione di dosi molto basse di sostanze capaci di provocare nell’uomo sano delle manifestazioni simili ai sintomi che manifesta l’individuo malato.

Questa pratica è una pratica che negli ultimi tempi sta spopolando ma che divide la comunità scientifica, dato che per alcuni sembra si apriva di fondamento scientifico, come anche dimostrato da una ricerca australiana del 2015

L’intervista di Nadia ToffaLe Iene

Nadia Toffa ha intervistato per Le Iene il nonno del piccolo Francesco, il quale affranto dal dolore conferma l’accusa verso il medico Mecozzi. Secondo il nonno del piccolo il medico avrebbe sottoposto il bambino alle cure omeopatiche per l’otite per circa 15 giorni, momento in cui i genitori del babìmbino hanno deciso di andare contro il volere del medico e di portare Francesco al Pronto Soccorso. Ma era già troppo tardi.

Secondo la dottoressa Antonella Ronchi, una dei protagonisti del servizio della Toffa, l’approccio omeopatico può essere preso in considerazione solo per un periodo molto breve, che va dai 2 ai 3 giorni massimo. Tale approccio, secondo il parere della Ronchi, non può essere di lunga durata perchè i suoi effetti o sono immediati o non ci sono, e in tal caso il medico deve necessariamente utilizzare un approccio medico convenzionale. La dichiarazione della dottoressa, che è a favore dell’approccio omeopatico, sembrerebbe sottolineare che l’omeopatia sia un’alternativa alla medicina tradizionale e che debba essere considerata solo come tale. La dottoressa ha quindi condannato l’azione di Mecozzi che avrebbe atteso adirittura 15 giorni prima di arrendersi alla medicina tradizionale

“Non ha valenza scientifica”

A rappresentare la comunità scientifica che non considera valido il metodo omeopatico, il dottor Silvio Galattini che ha sottolineato quanto i recenti studi risalenti al 2015 abbiano rafforzato la sua posizione e quella della maggior parte della comunità scientifica. Secondo uno studio australiano datato 2015, i due terzi dei casi omeopatici esaminati non sarebbero da considerarsi validi. In molti casi, secondo lo studio, si tratterebe di un effetto Placebo, ovvero di un effetto non assolutamente dovuto al fattore medico, ma da attribuire quasi ad una condizione psicologica.

Il medico ha inoltre ricordato che questo dibattito sia al centro della comunità scentifica da 200 anni e che sia stato riportato all’attenzione mediatica a causa del caso del piccolo Bonifazi. In attesa del processo, il dottor Massimiliano Mecozzi è stato sospeso dall’ordine dei medici continuando però ad esercitare. Nel suo studio, è stato raggiunto dalla giornalista de Le Iene, alla quale però non ha voluto dichiarare nulla rifiutandosi di rispondere alle sue insistenti domande.