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Andria, verme in una Coca Cola

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Shock ad Andria, 12enne trova un verme in una Coca Cola. Partite le indagini degli inquirenti, ma la ragazza non è in pericolo di vita

Andria, una ragazzina di dodici anni è in stato di osservazione all’ospedale Bonomo per via di un corpo estraneo ritrovato nella lattina della famosa bibita gassata Coca Cola. La 12enne si sarebbe ritrovata nella bocca un verme e poi avrebbe dato l’allarme. Al momento, sono aperte le indagini del caso.

Andria, verme in una Coca Cola

Ad Andia, in Puglia, una giovane ragazza di 12 anni è stata ricoverata all’ospedale Bonomo per aver ritrovato un corpo estraneo nella lattina di Coca Cola. La ragazzina era intenta a bere la famosa bibita direttamente dalla lattina, quando improvvisamente ha sentito nella bocca di non avere solo della Coca Cola. Quando si è accorta di avere un verme sulla lingua, la ragazza è andata in panico ed ha subito tentato di espellere il corpo estraneo. La giovane è stata subito trasferita nell’ospedale della città pugliese e prontamente le sono stati fatti degli accertamenti.

La situazione sarebbe al momento sotto controllo, come sottolinea il responsabile del presidio ospedaliero Stefano Porziotta, citato dalle agenzie di stampa e dall’Ansa, “la bambina sta bene e viene tenuta in osservazione solo per precauzione: non ha avuto né vomito, né diarrea o altri sintomi che possano allarmarci”. Al momento sono in corso le indagini e gli inquirenti stanno tentando di rintracciare il lotto di riferimento della suddetta lattina per avviare delle analisi approfondite. Ma “stando a un primo esame macroscopico del verme – sempre secondo Stefano Porziotta – non vi sono elementi che destino preoccupazioni”.

Individuato il corpo estraneo nel cibo della mensa

Qualche settimana fa era balzato agli ‘onori’ della cronaca un altro caso simile a quello di Andria. La situazione era simile, ma diversa: un bambino aveva ritrovato un corpo estraneo non identificato all’interno del panino che la ditta della mensa scolastica gli aveva dato durante il pranzo. È accaduto nella scuola Don Gnocchi di Lodi, quando un’insegnante allertata dal suo alluno, avrebbe dato l’allarme. La ditta panificatrice era stata chiusa per un paio di giorni per le eventuali verifiche e avrebbe poi tranquillamente riaperto i battenti.

Poche ore fa la sconvolgente notizia: l’elemento estraneo nel panino era escremento di topo. Il materiale organico di scarto, secondo le verifiche, è stato ritrovato in molte zone dell’azienda panificatrice. Ed è per questo che la ditta panificatrice è stata estraniata dalla responsablità alimentare della mensa scolastica di Lodi. Secondop le dichiarazioni del primo cittadino di Casalmaiocco, durante un’intervista, “Ora l’azienda è reduce da un processo ristrutturazione e da un ricambio generazionale, vi lavorano circa dieci dipendenti e per fortuna quanto accaduto un mese fa non ha avuto ripercussioni sull’occupazione”