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Animali, Enpa lancia l'allarme: "Troppi cuccioli abbandonati a fine lockdown"

Animali abbandonati a fine lockdown

L'Ente per la Protezione degli Animali ha registrato un aumento del 30% degli animali abbandonati nei centri cinofili alla fine del lockdown.

L’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) ha lanciato l’allarme sull’elevato numero di animali abbandonati dopo il lockdown: diversi padroni che durante la pandemia volevano la loro compagnia, ora si presentano nei centri per cederli. “Un tentativo di abbandono legalizzato“, lo hanno definito i cinofili.

Animali abbandonati a fine lockdown

Nelal struttura di via San Damiano a Milano, per esempio, se a dicembre 2020 i cani presenti erano 10 ora sono più di 50. Giorgio Riva, presidente di Enpa Monza e Brianza, ha spiegato che le richieste di cessione dell’animale sono aumentate del 30%. Sempre più spesso i padroni, che nel periodo in cui si alternavano le zone rosse avevano preso un cane o un gatto per non stare in solitudine, ora si comportano superficialmente e leggermente e li rendono.

Animali abbandonati a fine lockdown: i motivi

Oltre a questo fenomeno, dietro l’abbandono ci sono poi altre svariate ragioni come il decesso dei padroni e la mancanza di volontà di tenere i loro animali da parte dei parenti, i problemi economici che impediscono di continuare a prendersi cura di cani e gatti ma anche l’incapacità di gestirli.

Tante infine le richieste di cessione che arrivano da cittadini stranieri che lasciano l’Italia per tornare nel loro paese d’origine e non hanno la possibilità di sostenere le spese per imbarcare il proprio cane in un volo intercontinentale.