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Anna Falchi, la gaffe:"Siamo tutti antisemiti"

La diretta

Clamorosa gaffe di Anna Falchi sull’antisemitismo allo Stadio Olimpico di Roma, mentre commentava la partita Lazio Chievo a “Quelli che il Calcio”.

Clamorosa gaffe di Anna Falchi sull’antisemitismo a “Quelli che il Calcio”. Durante la diretta della partita Lazio-Chievo all’Olimpico di Roma, che domenica 21 gennaio ha visto la prima trionfare per 5 a 1, per la gioia dell’attrice, questa ha fatto riferimento allo scandalo degli adesivi di Anna Frank sulla maglia della Roma allo stadio nell’ottobre scorso, affermando “è giusto ricordare che siamo tutti anti-semiti”, mentre evidentemente voleva affermare il contrario, condannando l’odio anti-ebraico.

Allora i due conduttori del programma calcistico della domenica, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, del celeberrimo duo comico Luca e Paolo, ridacchiando imbarazzati, si sono affrettati a correggere la Falchi, sottolineando che “non tutti sono antisemiti”. A quel punto lei ha cercato in qualche modo di raccogliere le parole, per spiegare cosa intendeva dire realmente.

La diretta

Le parole di Anna Falchi e la vicenda

Adesivo antisemita

“Chi ha colpe deve pagare, ma oggi è stato bello ed è giusto ricordare che siamo tutti antisemiti”, ha detto con il sorriso sulle labbra la bellissima e sexy attrice di commedie cinematografiche di successo come S.P.Q.R. e Un’estate al mare di Carlo Vanzina.

Anna Falchi si riferiva al provvedimento di daspo preso nei confronti di tredici tifosi laziali che, nell’ottobre scorso, durante la partita col Cagliari, avevano attaccato sulle vetrate della curva Sud una serie di adesivi che rappresentavano, con indosso la maglia della Roma, Anna Frank, l’adolescente vittima simbolo della Shoah morta di tifo il 12 marzo del 1945 nel campo di concentramento tedesco di Bergen-Belsen, dove era stata rinchiusa con la sorella Margot, spentasi pochi giorni prima. La madre Edith, invece, tradotta al famigerato campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau in Polonia, si lasciò morire di fame per lo shock di essere stata separata dalle figlie – il cibo che le veniva dato, lo lasciava “per la famiglia” –. E’ noto che l’unico sopravvissuto della famiglia Frank fu il padre di Anna e Margot, Otto, che diede alle stampe il celeberrimo Diario della figlia minore.

Dopo il vergognoso episodio degli adesivi antisemiti, la curva Nord dell’Olimpico era stata squalificata, anche perché quello non era il primo episodio di razzismo di cui si era resa responsabile, e il presidente della Lazio, Giuseppe Lotito, aveva fatto spostare i tifosi. Tuttavia anche Lotito era stato criticato dopo che, “commentando” la visita alla Sinagoga di Roma che ha dovuto fare dopo l’episodio, per scusarsi per i “suoi” tifosi, aveva dichiarato in romanesco: “Famo sta sceneggiata”, non facendo altro che aggravare la situazione.

Ma le sue affermazioni non si sono fermate qui, perché ha detto che gli ebrei a Roma non valgo “un c…”, suscitando ovvie reazioni dalla comunità ebraica cittadina e non solo.

Lotito, arrivato alla sinagoga della Capitale, il Tempio Maggiore, aveva deposto tre corone di fiori, alcuni dei quali però, erano stati tra l’altro visti più tardi galleggiare nel Tevere, si sospetta dopo esservi stati gettati per protesta da parte di alcuni tifosi laziali.