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Anoressia e bullismo a scuola: parla una delle vittime della blogger "pro-Ana"

Anoressia

Parla Carolina, una ragazza vittima di anoressia, doppiamente vittima: oppressa dallo scherno dei bulli a scuola e dai consigli della blogger "Pro-Ana".

Pochi giorni sono passati da quando una blogger, amministratrice di un blog pro Anoressia è stata arrestata a Porto Recanati. Induceva le ragazzine di 14 e 15 anni a vomitare. Tra le vittime una ragazzina di 15 anni di Ivrea, di nome Carolina che ha deciso senza indugi di raccontare il suo mondo. Una scelta soprattutto coraggiosa e cosciente, che non molti hanno il coraggio di fare. Nella speranza che l’esperienza diretta di questa ragazzina possa impedire ad altre coetanee di cadere nell’oscuro giro dell’anoressia. Il suo è un mondo fatto principalmente di umiliazioni e torti subiti dai coetanei, specie nell’ambiente scolastico. Pare infatti che a scatenare il disturbo alimentare siano state le prese in giro subite da parte di alcuni bulli.

Un disturbo serio che miete vittime soprattutto tra i giovani e i giovanissimi adolescenti. In Italia non esiste una normativa che punisca l’istigazione all’anoressia. Viene però presa in considerazione l’idea di aggiungere un reato Codice Penale che riguardi chi istiga e conduce le vittime a questo male. Accanto al 590, istigazione al suicidio (capo d’accusa che pende sulla blogger al momento), nascerà il 590bis.

Anoressia e bullismo

La giovane Carolina, 15enne di Ivrea ha raccontato come tutto l’incubo sia iniziato. Il primo impatto che ha incrinato la sua fiducia sono stati i risolini e le presi in giro subite a scuola. Alcuni dei suoi vecchi compagni di classe erano soliti prenderla in giro e indicarla. La cosa ha iniziato a infastidire la giovane. Ma anziché riuscire a reagire positivamente, purtroppo lo scherno ha iniziato a pesare sempre più sulla giovane. Una volta incrinato l’amor proprio e l’autostima è facile cedere. La ragazza ha iniziato prima a sentirsi brutta, inadeguata e grassa. Il passo successivo è rapido: dal sentirsi è passata al vedersi in quel modo sfigurato. Ha creduto e ceduto alle prese in giro dei bulli.

Ha così deciso di correre a modo suo ai ripari: voleva essere bella in poco tempo. Internet era il luogo dove cercare la risposta più ovvia ai propri desideri. Trova così il blog “Pro-Ana”. Entusiasta inizia a seguire i consigli che l’amministratrice (anche lei anoressica) scrive sulle colonne del suo web-space. Perde nel giro di un mese 7 chili. Ma il lavorio lento e inesorabile non si ferma. La perdita di peso aumenta e la cosa preoccupa le compagne di classe. Trovano sul cellulare della giovane i messaggi anonimi della blogger su WhatsApp.

I messaggi sono chiari: tutti consigli su come perdere velocemente peso. Dal semplice mangiare poco, al riempirsi lo stomaco con l’acqua per combattere il senso di fame. Dal caffè a stomaco vuoto al chewin-gum. Fino alla dieta con 500 calorie al giorno. Per giungere infine agli orridi e laidi appuntamenti con il water dove vomitare a intervalli regolari di tempo (dopo pranzo e dopo cena, a scuola o a casa non importa). Una spirale discendente e pericolosa che già molte vittime ha mietuto in tutto il mondo.

La madre della vittima

La madre viene prontamente avvertita e scattano le chiamate al numero verde per salvare la vita della giovane figlia. Ha anche provato a chiamare la diciannovenne per avere spiegazione, ma un sepolcrale silenzio ha risposto per lei. Scattano così le denunce e le indagini che portano all’arresto della blogger, anche lei anoressica. Su di lei pendono le accuse di lesioni gravissime e istigazione al suicidio. A condurre le lunghe indagini il sostituto procuratore di Ivrea, Lea Lamonaca. Al momento la giovane Carolina si sta riprendendo e gode di buona salute. Ascoltare i giovani e strapparli alla inesorabile attrattiva dei consigli dai fa te dei blogger può salvare la vita agli adolescenti.