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Inps, anticipo pensionistico bloccato: in ritardo i decreti dal governo

anticipo pensionistico

L’"anticipo pensionistico", secondo la legge, doveva partire il primo maggio. Ma l’esecutivo è in forte ritardo, per il momento infatti, risulta impossibile presentare le domande e ora a Palazzo Chigi si sta pensando di far slittare i termini a luglio.  L'Ape social, ovvero la pensione antici...

L’”anticipo pensionistico”, secondo la legge, doveva partire il primo maggio. Ma l’esecutivo è in forte ritardo, per il momento infatti, risulta impossibile presentare le domande e ora a Palazzo Chigi si sta pensando di far slittare i termini a luglio. L’Ape social, ovvero la pensione anticipata a carico dello Stato per determinate categorie di lavoratori di lasciare il proprio lavoro già a 63 anni, prendendo dallo Stato un assegno non superiore a 1.500 euro lordi al mese fino al compimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi), sta incontrando qualche intoppo.

Il ritardo

Così come per il “Bonus mamma“, che doveva partire il primo gennaio, ma slittato e entrato in vigore oltre 4 mesi dopo, lo scorso 4 maggio, a causa dei ritardi accumulati dai ministeri coinvolti; anche per l’anticipo pensionistico sembrano mancare determinati requisiti. In particolare, secondo il Consiglio di Stato è «illegittima» l’inclusione tra i beneficiari: gli operai agricoli e coloro che non hanno i requisiti per la Naspi (indennità di disoccupazione). Questo ampliamento delle categorie “idonee”, si dice nella nota, si può fare solo cambiando la legge e non con un semplice regolamento. Così mentre il dpcm (decreto della presidenza del consiglio dei ministri) è fermo, il primo maggio è passato e le domande non si possono presentare.

Il governo sta quindi pensando, di dare più tempo per la presentazione delle richieste (il 15 o il 31 luglio anziché il 30 giugno); ma se il regolamento non sarà sbloccato subito, questa proroga risulterà comunque inutile, cosìcchè tutti i termini rischiano di saltare. L’Inps, infatti, dovrebbe stilare entro il 30 settembre una prima graduatoria dei beneficiari in rapporto ai 300 milioni disponibili (si partirà dai più anziani).

Sindacati furiosi

Già dopo lo slittamento del “bonus mamma”, i sindacati avevano espresso preoccupazione per i ritardi dell’anticipo pensionistico. Già qualche settimana fa avevano infatti denunciato il rischio slittamento dell’entrata in vigore del provvedimento: “Il governo deve sbrigarsi con i decreti attuativi dell’Ape sociale, stiamo perdendo tempo e non capisco perché la burocrazia continua ad imperare nel nostro Paese“.