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Apnee notturne: cosa sono e come riconoscerle

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Le apnee notturne sono un disturbo che colpiva 2 milioni di italiani solo nel 2014.Cosa sono?Come riconoscerle?Le tipologie e i sintomi di questa patologia. Se di notte non si riesce a respirare bene o il ritmo della respirazione si altera durante il sonno, potrebbe trattarsi di apnee notturne. L'a...

Le apnee notturne sono un disturbo che colpiva 2 milioni di italiani solo nel 2014.Cosa sono?Come riconoscerle?Le tipologie e i sintomi di questa patologia.

Se di notte non si riesce a respirare bene o il ritmo della respirazione si altera durante il sonno, potrebbe trattarsi di apnee notturne. L’apnea notturna, disturbo noto anche con la sigla SAHS (sleep apnea-hypopnea syndrome), non è da sottovalutare. Durante il sonno infatti, chi soffre di apnee notturne disturbo tende a sospendere la normale respirazione per alcuni secondi. Se invece si tratta solo di una riduzione del respiro, si parla più propriamente di ipopnea. Certo se capita sporadicamente di rimanere senza respiro per qualche secondo mentre si dorme non significa che si è affetti da questa sindrome. È affetto da apnea notturna solo chi manifesta almeno 10 o 15 episodi di questo tipo per notte. Il primo problema causato da questo disturbo è una diminuzione della saturazione dell’ossigeno inspirato. Questa sindrome è in constante crescita e i soggetti in cui si manifesta maggiormente sono gli over 60.

Sintomi delle apnee notturne e come riconoscerle

I sintomi delle apnee notturne sono diversi, ma non sempre facili da riconoscere. Chi manifesta questo problema ha difficoltà a prendere sonno la sera con la conseguenza di manifestare un eccessivo affaticamento di giorno. Non solo, affaticamento, perdita della memoria, problemi di concentrazione e persino impotenza sono altri campanelli d’allarme. Inoltre, chi ha il cranio più corto e largo, i cosiddetti brachicefali, hanno anche vie aeree più corte e che si ostruiscono con più facilità. Quindi sono anche più esposti al rischio dell’apnea notturna. Sicuramente il sintomo più evidente, anzi più “rumoroso”, è il russare. Non bisogna però fermarsi a questo, dato che si potrebbe cadere in errore. Ipertensione e obesità sono patologie che aumentano il rischio di apnea notturna. Anche alcune posizioni di riposo nel letto, come quella supina, ne sono una causa. L’uso di sedativi non aiuta a risolvere il problema, anzi può peggiorarlo oltre ad essere una causa, insieme a ostruzione nasale e a ipotiroidismo.

Anche se tendiamo a ricondurre tutti i disturbi respiratori del sonno sotto la macro-categoria di apnee notturne, in realtà, a seconda delle cause che le determinano, possono essere suddivisi in due gruppi. Il primo gruppo è quello delle apnee notturne ostruttive, il secondo quello delle apnee centrali. L’apnea ostruttiva, come indica l’aggettivo, è causata da una ostruzione delle vie respiratorie. In questa classificazione rientrano la maggior parte delle apnee. Le apnee ostruttive sono causate o da una deformazione della mandibola o da setto nasale deviato e disturbi di struttura ossea simili. Le apnee centrali invece consistono in una perdita temporanea dello stimolo alla respirazione. In questo caso lo stimolo nervoso centrale diretto a sollecitare i muscoli respiratori viene a mancare per qualche secondo. Questi casi sono meno frequenti dei primi e sono dovuti a malformazioni o a disturbi neurologici o neuromuscolari, Infine, troviamo anche le apnee miste, cioè se i disturbi già elencati sono combinati.