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Applausi per le "Femmine sapute" nell'adattamento di Maraviglia

femmine sapute foto di scena1

Al Teatro Orazio di Napoli, il 5 e il 6 maggio è andato in scena uno dei testi più famosi e fortunati di Molière, “Le femmine sapute”, nell’ insolito ed incisivo adattamento di Massimo Maraviglia diretto da Ettore Nigro. Caratteristica principale di questo adattamento è sicuramente il ...

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Al Teatro Orazio di Napoli, il 5 e il 6 maggio è andato in scena uno dei testi più famosi e fortunati di Molière, “Le femmine sapute”, nell’ insolito ed incisivo adattamento di Massimo Maraviglia diretto da Ettore Nigro. Caratteristica principale di questo adattamento è sicuramente il coinvolgimento del pubblico, con diversi momenti recitati proprio tra gli spettatori; con attori “mimetizzati” tra il pubblico che fanno il loro ingresso in scena direttamente dalla platea, tra il divertimento e la sorpresa generale. L’adattamento di Massimo Maraviglia abbatte la distanza del palcoscenico e fonde la realtà del racconto con la realtà di chi quel racconto lo sta conoscendo strada facendo. Un esperimento riuscito grazie anche ad un cast di attori giovani e talentuosi come Virginia De Chiara, Silvio De Luca, Viola Forestiero, Angela Garofalo, Roberta Ferreri, Paola Magliozzi, Roberto Maiello, Monica Palomby, Riccardo Rico, Daniele Sannino, i quali, con leziosa maestrìa, hanno colorito e affinato le peculiarità dei singoli personaggi attraverso una impostazione marcatamente parodistica. La trama, tra le più classiche, racconta della giovane fanciulla Enrichetta, che intende sposare Clitandro, giovane di buona famiglia. Il loro amore però, è contrastato da Filaminite, madre della fanciulla, che intende dare in sposa la propria figlia ad un giovane poeta arrivista. La vicenda, dopo varie vicissitudini, si concluderà con il matrimonio dei due giovani innamorati, rispettando il più classico dei lieto fine. Letta con gli occhi di oggi si tratta di una commedia che non offre nessuna possibilità di parallelismi coi nostri tempi, ma è proprio questa sua sostanziale inattualità a conferire a questa commedia il suo fascino inossidabile.