> > Apple: tempo d'inaugurazione per lo Store milanese

Apple: tempo d'inaugurazione per lo Store milanese

Apple-Store-Milano

Tempo d'inaugurazione per l'Apple Store di Piazza Liberty. Norman Foster trasforma Piazza Liberty in un anfiteatro. Le prossime aperture a Milano.

Nessuno sfarzo, nessuna grandiosa vetrina, Apple conferma il minimalismo della sua immagine anche nella struttura del suo ultimo progetto milanese. L’inaugurazione dello store in Piazza Liberty a Milano si attendeva da mesi, l’allestimento di un cantiere curato e realizzato come mai visto prima, eccezionale perfino per gli elevati standard architettonici e progettuali che Cupertino dedica ai progetti più importanti, già prefigurava il ruolo l’importanza della nuova sede del colosso californiano.

Un progetto noto

Terzo flagship store Apple di Milano, dopo quelli di Rozzano e Carugate, collocati all’interno di centri commerciali, un progetto che porta la firma dell’archstar Norman Foster ed entra a far parte di un’idea più ampia di riqualificazione degli spazi in direzione della creazione di luoghi di aggregazione.

Obbiettivo raggiunto con la ricostruzione di quello che sembra in tutto e per tutto un anfiteatro greco, primigenio spazio ludico dedicato alle collettività. Un teatro sì, ma di ultima generazione. Questo perché il grande totem in cristallo sovrastante, che campeggia al centro della piazza, l’inconfondibile mela al centro, ospiterà i giochi d’acqua, ma fungerà anche da mega schermo per le proiezioni di film, documentari e video.

Angela Ahrendts e altri dirigenti Apple lo avevano anticipato: «i nuovi Apple Store sono progettati per fungere da moderne piazze e punti di incontro, luoghi vitali per le persone e le città che li ospitano. E se questi sono gli intenti allora l’Apple Store di Piazza Liberty è la dimostrazione meglio riuscita».

Interni minimalisti per il moderno anfiteatro

Allo stesso modo la grande scalinata in pietra grigia non serve semplicemente per offrire una discesa per l’accesso all’Apple Store, che sorge completamente sottoterra, ma fungerà anche da platea, per permettere alle persone di sedersi e restare comode per una breve pausa oppure per soste più lunghe. I pochi fortunati che, in occasione dell’inaugurazione della fontana Apple, hanno avuto la possibilità di visitare il negozio in anteprima confermano la totale continuità con tutti gli altri spazi di Cupertino.

Hanno parlato di «uno spazio grandissimo, minimalista, con arredi di design bianco e beige». Ma pareti e pavimento sono di pietra grigia e richiamano la scalinata esterna. E ancora altri elementi che sono ormai la firma di Apple e si può dire rappresentino un nuovo modo di concepire gli spazi di vendita: i prodotti ordinati lungo le pareti e sui tavoli, alberi che campeggiano ai lati, schermi interattivi su cui scorrono immagini che cambiano di continuo, la musica di sottofondo.

La città e i colossi americani

Il negozio darà lavoro a 230 persone ed è immaginato come un luogo pubblico, collettivo, di incontro. «Un tributo alle storiche piazze italiane, in ideale continuità con l’ambiente sovrastante», dice Giuseppe Caropreso, responsabile dei mercati del Sud Europa.

E mentre già sfociano le polemiche sul web proprio in merito allo stravolgimento urbanistico della storica piazza, e c’è chi parla di «scempio» e di «danni al patrimonio collettivo», l’assessore all’urbanistica Pierfrancesco Maran annuncia altri progetti. Si parla di 800 mila euro destinati alla riqualificazione della vicina via Ragazzi del 99. «È un aspetto importante che lega tra loro i quartieri», ha commentato su Facebook.

Ora che lo Store del colosso della mela è ormai una realtà anche la Sirena di Starbucks promette di seguirlo. Proprio nei giorni in cui saranno terminate le rifiniture dello Store di piazza Liberty, in settembre, la catena di caffetteria aprirà la sua roastery, prima in Italia, nel palazzo delle ex Poste di Piazza Cordusio e già si dice pronta a moltiplicare i suoi punti vendita.