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Approvati il Fiscal compact, il Fondo Salva Stati e il documento su lavoro e crescita

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Si è concluso il vertice europeo che doveva sancire tutta una serie di accordi di estrema importanza per il futuro dell'Unione. Il risultato finale, può essere considerato buono, data l'approvazione del Fiscal compact, del documento su lavoro a crescita e del fondo salva Stati, cui si sono sot...

Mario Monti

Si è concluso il vertice europeo che doveva sancire tutta una serie di accordi di estrema importanza per il futuro dell’Unione. Il risultato finale, può essere considerato buono, data l’approvazione del Fiscal compact, del documento su lavoro a crescita e del fondo salva Stati, cui si sono sottratti il Regno Unito e la Repubblica Ceca, mentre è rientrata la opposizione della Polonia. Per quanto concerne il documento su lavoro e crescita, esso è incentrato soprattutto sull’allarme disoccupazione (sono 23 milioni gli europei senza lavoro) e promuove la mobilitazione di fondi col fine di finanziare programmi di apprendistato e di sostegno alla imprenditoria.
Il Fiscal compact, il piano che dovrebbe condurre alla tanto auspicata unione fiscale dell’Ue, prevede l’obbligo di pareggio di bilancio accanto ai consolidati parametri di stabilità: deficit/Pil al 3%, debito non superiore al 60% del prodotto interno. Rimane da definire il sistema delle sanzioni: se, ad esempio, l’Olanda, le vorrebbe automatiche, molti Paesi si oppongono e chiedono un sistema più flessibile.
Accordo raggiunto anche sul via anticipato del Fondo salva Stati Esm, il quale entrerà in vigore già a partire da luglio, anche se ancora non è chiara la cifra definitiva della sua portata, che sarà oggetto di nuove discussioni nei prossimi appuntamenti istituzionali dell’Ue. L’ipotesi sul tappeto, prevederebbe l’attivazione congiunta delle risorse dei due fondi di intervento, Efsf e Esm, con la somma complessiva da mettere a disposizione del Continente per fronteggiare la crisi del debito. In tal modo, in caso di necessità l’Europa potrebbe contare su una copertura molto corposa, la cui sola presenza potenziale potrebbe avere effetti positivi nelle valutazioni stesse dei mercati finanziari.
La valutazione dei lavori, data da Mario Monti, è stata positiva: “E’ stato un caso molto buono di successo e cooperazione”, Il Presidente del Consiglio ha anche potuto godere dell’apprezzamento “senza precedenti” ricevuto dal suo governo: “Siamo confortati dall’andamento dei mercati e dai giudizi sulla politica economica dell’Italia formulati dappertutto, non guardiamo al corroboramento dei fondi Salva Stati come chi pensa di avere bisogno del denaro di questi fondi. Ci sentiamo più co-protagonisti di una storia di governance che come possibili quasi forzati destinatari di queste risorse”.