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Apricale, vicino Imperia: la storia del borgo medievale

Apricale

Storia del borgo e del castello Apricale (dal latino apricus, “esposto al sole”) è un piccolo borgo medievale in provincia di Imperia, situato nella zona di Bordighera, nella valle del torrente Merdanzo, affluente del Nervia, distante 13 km dalla costa della Riviera del Ponente ligure. Il ...

Storia del borgo e del castello

Apricale (dal latino apricus, “esposto al sole”) è un piccolo borgo medievale in provincia di Imperia, situato nella zona di Bordighera, nella valle del torrente Merdanzo, affluente del Nervia, distante 13 km dalla costa della Riviera del Ponente ligure. Il suo primo insediamento risalirebbe all’Età del Bronzo, ma il borgo venne ufficialmente fondato nel X secolo circa dai Conti di Ventimiglia e nel 1276 passò ai Doria, che già dominavano la vicina Dolceacqua. Essi fecero costruire un castello dotato di due torri quadrate, molto simile a quello della località menzionata poc’anzi, ma successivamente una delle due venne trasformata nel campanile della Chiesa della Purificazione di Maria Vergine.

L’edificio assunse il sinistro nome di “Castello della Lucertola”, forse perché tale rettile cerca l’esposizione al sole. Nei secoli, il castello venne trasformato in una fortezza ritenuta inespugnabile, finchè nel 1523 il borgo non fu assediato dal vescovo Agostino Grimaldi di Monaco, il quale voleva catturare il feudatario Bartolomeo Doria, accusandolo di aver ucciso suo fratello proprio in quel luogo. L’edificio venne dunque parzialmente distrutto e in seguito ricostruito con funzioni militari più limitate. Nel 1634 divenne proprietà del Ducato dei Savoia, poi, nel 1652, di nuovo di un Doria, Francesco, e nel 1806 diventò la residenza privata di Stefano Cassini e della sua famiglia. Attualmente è sede di mostre, di eventi culturali legati al borgo, e del “Museo della Storia di Apricale”, dove tra l’altro sono conservati gli statuti comunali apricalesi del 1267, considerati i più antichi della Liguria, che regolamentavano con pene crudeli in caso di trasgressione, la vita degli abitanti.

Apricale luogo del brivido

In base agli statuti di epoca medievale, le teste dei giustiziati – per esempio donne adultere – venivano appese alla “Casa del Boia” come monito alla popolazione: questo è pertanto un edificio capace di suscitare sicuro interesse negli amanti del brivido. Apricale è anche legata alla triste vicenda di una contessa di origini contadine che, dopo aver avuto relazioni amorose con i Romanov, famiglia degli Zar di Russia, sarebbe stata sorpresa dal marito in flagrante adulterio e da lui uccisa. Per tali motivi questo luogo è stato oggetto di curiosità anche da parte di cacciatori di fantasmi e di fenomeni paranormali. Qualcuno, spostandosi di notte dal Castello della Lucertola alla Casa del Boia, ha raccontato che, a causa di anomalie elettromagnetiche che si verificherebbero nella zona, il suo orologio si era fermato di colpo; altri che erano passati da quelle parti, hanno addirittura riferito da di aver avvertito la sensazione di una fredda lama che attraversava il loro corpo. Per verificare (e confermare) determinati fenomeni, sono state effettuate misurazioni, elaborati scritti e girati filmati. Sembra che anche il sindaco di Apricale, Silvano Pisano, sia stato testimone di certi inspiegabili eventi.

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