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Aquarius verso Valencia: le reazioni dell'Europa

Aquarius in viaggio verso Valencia

Dure critiche da Francia e Spagna al ministro Salvini, mentre la Germania parla di necessità di un cambiamento. Esulta Orban.

La nave Aquarius, dopo due giorni di impasse, è in viaggio verso il “porto sicuro” di Valencia. L’imbarcazione della SOS Mediterranée verrà scortata verso la Spagna da due navi italiane, una della Marina e una della Guardia costiera. Un centinaio di migranti sono già stati accolti a bordo delle navi italiane e altri verranno trasferiti in seguito. Dure le critiche dei volontari di Msf e di alcuni leader europei, tra cui Emmanuel Macron. L’Italia respinge le accuse. “Sull’immigrazione illegale dobbiamo rispondere in modo unitario”, commenta Angela Merkel.

Aquarius verso Valencia

La Aquarius ha ripreso il suo viaggio verso il porto di Valencia, dopo l’apertura dei premier socialista Pedro Sanchez e l’approvazione del governo italiano. L’impasse che aveva bloccato la nave umanitaria al largo della costa siciliana e maltese sembra superato. La Guardia costiera italiana ha affermato che la traversata del Mediterraneo verso la Spagna “nelle condizioni di massima sicurezza possibile per le persone presenti a bordo”. Tale sicurezza sarà garantita dalla presenza, accanto alla Aquarius, della nave Dattilo della Guardia costiera e di un’altra imbarcazione della Marina militare italiana. Sulle due navi saranno presenti medici e personale dell’Unicef per garantire il massimo supporto ai minori non accompagnati. Inoltre la Dattilo ha imbarcato un centinaio di migranti, per alleggerire il carico della Aquarius, e altri passeggeri saranno trasferiti prossimamente.

Si stima che il viaggio fino a Valencia durerà circa 4 giorni, ma resta l’incognita del meteo per cui è previsto un peggioramento nel Mediterraneo.

Le critiche di Msf

Dure sono state le critiche dei volontari di Medici senza frontiere presenti sulla nave della Ong accanto ai migranti. Delle loro posizioni si è fatto portavoce Alessandro Porro, che ha così commentato durante la trasmissione Agorà: “Dal nostro punto di vista questo non è l’uso migliore e razionale delle risorse SAR perché in un momento in cui tutte queste imbarcazioni che dovrebbero fare soccorso in un posto in cui la gente muore, sono in realtà impegnate in un trasferimento lungo, che richiede giorni, questo inficia la capacità di soccorso e quindi ci dispiace pensare che questa situazione comporterà degli altri morti“.

Le parole di Toninelli

È invece soddisfatto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, che riassume così l’operato del governo: “Stamattina abbiamo mandato viveri, monitorato la situazione dei passeggeri per mettere in sicurezza le donne incinta ma hanno rifiutato. Stamane manderemo vedette e navi per portarli verso Valencia”. Il ministro ha inoltre sottolineato la novità nell’approccio dell’Italia, che ha usato “il giusto pragmatismo politico che prima non c’era. Nessuno prima parlava di Malta che rispondeva negativamente”.

Toninelli ha anche chiarito che “non abbiamo messo in pericolo la vita di nessuno” e che il governo ha provveduto a soccorrere i migranti con navi italiane.

Le critiche dell’Europa

La decisione di Matteo Salvini di chiudere i porti e di impedire l’attracco alla Aquarius non poteva non comportare delle reazioni sul piano internazionale. Il rumore mediatico sollevato intorno all’emergenza migranti in Italia è, in fondo, funzionale all’obiettivo perseguito dal ministro dell’Interno.

Prevedibili sono le critiche mosse dalla Spagna, il Paese che si è fatto carico dei migranti della Aquarius. “Non è questione di buonismo o generosità, ma di diritto umanitario. Ci possono essere responsabilità penali internazionali per la violazione dei trattati sui diritti umani”, ha dichiarato Dolores Delgado, ministro della Giustizia di Madrid.

Macron: “è da vomitare”

Ma l’attacco più duro è stato sferrato dalla Francia di Emmanuel Macron. Gabriel Attal, portavoce di La République En Marche (il partito di Macron), ha affermato che la condotta di Salvini e del governo italiano “è da vomitare“. Lo stesso presidente ha parlato di cinismo e irresponsabilità da parte dell’Italia. Il portavoce del governo di Parigi, Benjamin Griveaux, ha poi dichiarato che “la Francia fa la sua parte, ciò che è inaccettabile è il comportamento e la strumentalizzazione politica che è stata fatta dal governo italiano”.

La risposta italiana

Le critiche francesi sono state respinte con forza dal governo italiano con una nota proveniente da Palazzo Chigi. Nel documento si legge un chiaro riferimento alla politica di chiusura tenuta da Parigi nei confronti degli immigrati: “L’Italia non può accettare lezioni ipocrite da Paesi che in tema di immigrazione hanno sempre preferito voltare la testa dall’altra parte”. Macron e i suoi portavoce sembrano avere la memoria corta e dimenticare i fatti di Ventimiglia: centinaia di migranti, comprese donne incinte e minori non accompagnati, respinti alla frontiera francese e rimandati in Italia.

Senza contare che neppure la Francia, come l’Italia, si è detta disposta ad accogliere la nave Aquarius nei suoi porti. “Preso atto del rifiuto di Malta a collaborare e a permettere lo sbarco delle persone, abbiamo accolto un inedito gesto di solidarietà arrivato dalla Spagna. Lo stesso gesto non è arrivato invece dalla Francia, che anzi ha più volte adottato politiche ben più rigide e ciniche in materia di accoglienza”, sono le parole della nota di Palazzo Chigi.

Il vertice Conte-Marcon

Il duro scontro con la Francia precede di pochi giorni il vertice previsto per venerdì 15 giugno a Parigi tra il premier italiano Conte e il presidente Macron. Da Palazzo Chigi è giunta “per ora” la conferma dell’incontro, pur sottolineando che nel governo italiano “c’è irritazione” per il comportamento di Macron.

Il dissenso della Corsica

Neppure la Francia, del resto, è apparsa unita al suo interno sul tema accoglienza. Su Twitter Jean-Guy Talamoni, l’indipendentista presidente dell’Assemblea di Corsica, si è dichiarato disposto a mettere a disposizione un porto dell’isola francese per lo sbarco dei 629 migranti dell’Aquarius. “L’Europa deve affrontare la questione umanitaria in modo solidale. Tenuto conto della localizzazione della nave e dell’emergenza, la mia opinione è che sarebbe naturale aprire un porto corso per dare soccorso a queste persone in difficoltà”.

Gli altri leader europei

Anche gli altri capi di Stato e leader europei hanno espresso la propria opinione sulla questione Aquarius e immigrazione. Accanto alle critiche di Spagna e Francia al pugno di ferro di Salvini, sono state diverse le parole di solidarietà nei confronti dell’Italia lasciata sola davanti ai continui sbarchi. “Nessuno crede che sia solo una responsabilità italiana, maltese o spagnola. È una responsabilità europea e richiede una risposta europea“, ha dichiarato Dimitris Avramopoulos, commissario europeo alla Migrazione. “Non ci possiamo permettere si ripeta un nuovo 2015, abbiamo bisogno di un approccio comune strutturato, con solidarietà e responsabilità condivisi”.

Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel ha sottolineato la necessità di un cambiamento all’interno dell’Unione. “Sull’immigrazione illegale dobbiamo rispondere in modo unitario. Questo tema ha il potenziale di danneggiare l’Europa”. Fondamentale è combattere “l’immigrazione illegale e proteggere le frontiere esterne”.

Entusiasta la reazione di Viktor Orban, il primo ministro ungherese famoso per la sua politica intransigente nei confronti dei migranti e per la chiusura delle frontiere. “È un grande momento che potrebbe davvero portare cambiamenti nella politica europea sulle migrazioni”, ha dichiarato, parlando di un passo avanti rispetto a un’Europa così poco difendibile da attacchi esterni “che praticamente passa la voglia di vivere”.