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Army of the Dead: recensione dell'ultimo film di Zack Snyder

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In streaming su Netflix Army of the Dead (2021) l'ultimo film di Zack Snyder con protagonista Dave Bautista e Ella Purnell

Zack Snyder torna su Netflix, dopo il rilascio su HBO Max della nuova versione di Justice League (2021), con lo zombie movie Army of the Dead (2021) con protagonista Dave Bautista.

La trama di Army of the Dead

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Un convoglio militare parte dall’Area 51 con un container dal contenuto misterioso che, dopo un incidente, si rivela essere uno zombie dotato di incredibile forza e intelligenza. Questo trasformerà il plotone in zombie e si dirigerà verso la vicina città di Las Vegas.

La città, ormai in mano ai non morti, viene abbandonata e isolata dai soldati che rimangono poco fuori dal confine.

Bly Tanaka proporrà ad alcuni di questi ex soldati tra cui Scott Ward (Dave Bautista) di entrare nella città per recuperare 200 milioni di dollari rimasti nel caveau di un casinò così da poterli spartirseli prima che il 4 luglio una testata nucleare distrugga la città per ordine del presidente USA.

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Il cast della pellicola di Zack Snyder

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Capo della banda di soldati e protagonista della pellicola l’ex wrestler Dave Bautista che, da qualche anno, ha fatto il suo ingresso nel mondo del cinema partecipando a grandi blockbuster hollywoodiani tra cui i due capitoli di Guardiani della Galassia e Blade Runner 2049 (Denis Villeneuve, 2017), sequel diretto del capolavoro anni ’80 di Ridley Scott.

Ella Purnell, interprete di Kate Ward, è già comparsa sugli schermi nel film fantascientifico Non Lasciarmi (2010) scritto da Alex Garland e nella pellicola fantastica diretta da Tim Burton Miss Peregrine – la casa dei ragazzi Speciali.

Omari Hardwick, famoso per la sua interpretazione nella pellicola Miracolo a Sant’Anna (2008) di Spike Lee, compare nei panni del cinico e scontroso Vanderohe.

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Recensione di Army of the Dead di Zack Snyder

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Zack Snyder torna a dirigere uno zombie movie dopo il successo del remake, mediocre secondo il sottoscritto, L’alba dei morti Viventi (2004) e possiamo affermare che il feeling del regista americano con il cinema horror non è dei migliori.

Se il remake del film di Romero aveva alcune scelte stilistiche e di regia interessanti, tra cui la nascita dello zombie moderno scattante e veloce, qui ci troviamo di fronte ad un film scialbo che tenta di mischiare il film di rapina con quello degli zombie senza riuscire mai a sviluppare questo connubio sicuramente interessante sulla carta, rovinato d auna sceneggiatura prevedibile in cui è stato inserito, a forza, un dramma famigliare inutile tra il protagonista e la figlia.

I personaggi, spessi come un foglio di carta, sono uno stereotipo caricaturale dei film muscolari anni ’80 tanto che lo spettatore si accorgerà sin da subito come si svilupperanno i loro rapporti e caratteri, costruendo un intreccio prevedibile e ripetitivo della durata di due ore e mezza, troppe per un film che sappiamo già come andrà a finire.

Quello che si salva del film sono alcune scene d’azione oggettivamente spettacolari a cui Zack Snyder ci ha abituato sin dall’esordio dietro la macchina da presa e un nuovo tipo di zombie intelligente che riesce a provare emozioni e sentimenti umani e complessi come l’amore. Un aspetto interessante che viene purtroppo solamente accennato e poi dimenticato.

Un film che mi sento di consigliare solo ai fan del regista o a coloro che vogliono passare una serata senza alcun tipo d’impegno, magari distraendosi ogni tanto anche con lo smartphone.

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