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Arrestato per mafia il carabiniere eroe di Nassiriya

Nassiriya

Marco Lazzari, il carabiniere eroe di Nassiriya, è stato arrestato con l'accusa di essere al soldo del boss gelese Salvatore Rinzivillo.

Marco Lazzari, il carabiniere eroe di Nassiriya, è stato arrestato con l’accusa di essere al soldo del boss gelese Salvatore Rinzivillo. L’uomo, quarantasette anni, secondo i giudici era in grado di risolvere i problemi legati agli affari illeciti dei mafiosi proprio grazie alle sue pubbliche funzioni e ai poteri di accertamento. Il militare dell’Arma era conosciuto soprattutto per le sue gesta eroiche compiute a Nassirya, dove per diverso tempo ha scavato tra le macerie per cercare i feriti e i morti degli attentati avvenuti nel 2003.

Carabiniere eroe di Nassiriya arrestato

Era un eroe per le gesta compiute a Nassiriya, dove per lungo tempo ha scavato tra le macerie per cercare i morti e i feriti degli attentati avvenuti nel 2003. Ma ora il carabiniere eroe, Marco Lazzari, che negli ultimi anni ha prestato servizio a Bologna guadagnandosi la fiducia di tutti, è stato arrestato. Il militare è stato accusato di essere al soldo del boss mafioso Salvatore Rinzivillo.

Secondo i giudici, Lazzari, quarantasette anni e servitore dello Stato con un ruolo da 007, era in grado di risolvere i problemi legati agli affari illeciti dei clan mafiosi proprio grazie alle sue pubbliche funzioni e ai poteri di accertamento.

Lazzari, infatti, è uno dei due carabinieri che sono stati arrestati nella giornata di ieri dai carabinieri e dalla Guardia di Finanza insieme ad altre trentasei persone.

Le operazioni investigative

Le operazioni investigative rinominate “Druso” e “Extra Fines” hanno portato alla luce gli affari che il clan dei Rinzavillo effettuavano nel Nord Italia, a Roma e anche in Germania. Nel sistema che è stato scoperto nel corso delle indagini, Lazzari risulta essere una figura chiave. L’uomo, infatti, è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e accesso abusivo alle banche dati delle forze dell’ordine.

Secondo quanto raccolto dagli investigatori, i boss mafiosi erano riusciti ad imporsi sugli imprenditori del mercato agroalimentare romano stabilendo le loro regole. Il carabiniere, secondo quanto emerso dall’inchiesta, era “soggetto certamente a disposizione di Salvatore Rinzivillo e della consorteria mafiosa”.

Il militare, in particolar modo, avrebbe fornito al boss mafioso delle informazioni importanti su alcune indagini in corso e sulle vittime da ricattare. Ma non solo. Lazzari è stato anche accusato di aver effettuato dei sopralluoghi per compiere poi un’estorsione nei confronti del titolare del Caffè Veneto di Roma. Inoltre, il militare è stato indiziato di gestire contatti con affiliati del clan mafioso.

Chi è Marco Lazzari

Lazzari a Bologna era ancora molto conosciuto, in particolar modo per la sua stazza. Nel 2003 ha avuto il ruolo di vice comandante della stazione di Porta Lame. Per un anno ha prestato servizio in Piazza Verdi ed è rimasto famoso soprattutto per il modo in cui era in grado di convincere i punkabestia ad allontanarsi. Insomma, in altre parole gli bastava una sola parole per farsi capire.

Era molto rispettato sul lavoro, tanto da ricevere anche un elogio per l’inchiesta “Venti di guerra” sugli estremisti islamici. Nel 2008 ha sognato di andare alle Olimpiadi in quanto è anche campione di sollevamento pesi. Una incredibile parabola discendente per un carabiniere che fino a qualche tempo fa era considerato un eroe. Ma che ora invece è stato definito come una “mela marcia” da parte del comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Antonio De Vita.