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Arriva la stretta che non piace sul superbonus: cambia la norma sui crediti ceduti

Stretta del governo sul superbonus: troppe frodi

Esecutivo pronto a stringere l'imbuto dal 7 febbraio con una specifica voce anti frodi sul superbonus: potrebbe cambiare la norma sui crediti ceduti

Arriva la stretta che non piace sul Superbonus: cambia la norma sui crediti ceduti e il testo approvato in Cdm potrebbe essere modificato in sede di conversione al Senato, questo dopo che molti partiti della maggioranza e non solo erano insorti proprio sulla norma anti frodi. Da un lato c’è un deliberato del Cdm rigido dunque e dall’altro c’è un ammorbidimento in intenti, ma è tutto da vedere.

Cambia la norma sui crediti ceduti: le operazioni anti frode da oltre un miliardo

Il dato è che alcune operazioni della Guardia di Finanza avevano evidenziato trucchi per incassare crediti inesistenti. Da Roma, con un fascicolo poi avocato dalla Procura di Foggia, fino a Napoli, le somme frodate erano importantissime, per un totale di quasi 1,4 miliardi di euro. Ma quale sarebbe il meccanismo di frode? Trasferimento dei crediti tra diversi soggetti prima di arrivare a scontarli presso gli intermediari finanziari.

Come cambia la norma sui crediti ceduti: da impresa a banca un solo passaggio e la data sarà quella del 7 febbraio

E l’intervento del Governo Draghi? Passaggio unico, con l’impresa che può cedere ad una sola banca dopo lo sconto in fattura concesso al cliente. E i contratti stipulati dopo il 7 febbraio che violano questa norma sono nulli. Ecco, al Senato proprio quella data potrebbe essere modificata, per dar tempo alle imprese di regolarizzare la posizione.

Chi si è lamentato dopo che è cambiata la norma sui crediti ceduti: i partiti e le associazioni edilizie

Martina Nardi, presidente della Commissione Attività produttive della Camera in quota Pd, ha detto: “Lavoreremo per cambiare la norma in Parlamento”. E non è la sola, dato che M5S, Forza Italia, la Lega Nord e Fratelli d’Italia hanno annunciato anch’essi emendamenti per correggere il tiro. Senza dimenticare che sul piede di guerra ci è scesa anche l’Ance, con una richiesta perentoria di “stop alle modifiche continue”. Ad Ance si è accodata Confedilizia. Il presidente Giorgio Spaziani Testa ha parlato di una modifica che “mette i bastoni fra ruote anche a chi non ha alcuna intenzione di fare frodi”.