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Legalizzata la pillola che blocca la pubertà per i trans

pubertà

L'ospedale toscano di Careggi vorrebbe proporre alla regione la sperimentazione di una pillola per bloccare la pubertà.

Il medicinale bloccherebbe la pubertà in quei piccoli che soffrono di disforia di genere.

La sperimentazione

L’idea è partita dal reparto di sessualità e andrologia dell’ospedale fiorentino che ha presentato la richiesta di autorizzazione al consiglio sanitario regionale della Toscana e, alla commissione del farmaco, per ottenere il via alla sperimentazione di un farmaco per i piccoli che soffrono di disforia di genere. La pillola permetterebbe di indirizzare il bambino verso il sesso a cui si sente di appartenere di più, infatti la disforia di genere si manifesta nella persistente identificazione da parte del piccolo paziente nel sesso opposto a quello biologico. Il reparto dell’ospedale ha già deciso di presentare una richiesta di autorizzazione agli organi competenti della materia.

I segni di questa disforia sono visibili fin dalla prima età, alcuni esempi dei comportamenti sono: il desiderio di vestirsi da femmina, o viceversa, rifiutarsi di urinare secondo le norme sessuali. Le analisi devono essere condotte in maniera accurata e approfondita per evitare che il comportamento cross-gender sia solo simulato, magari a causa di una psicosi. La vera presa di coscienza però si manifesta più tardi, nell’adolescenza il ragazzo ha sviluppato una mentalità tale che gli permette di prendere delle decisioni con consapevolezza: nella maggior parte dei casi la decisione che prendono i ragazzi è quella di sottoporsi a dolorosi interventi chirurgici. La sperimentazione della pillola infatti permetterebbe di bloccare anche la “pubertà inadeguata”, in modo da sospendere anche temporaneamente lo sviluppo degli organi sessuali.

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Michele Maggi, il direttore del reparto di sessualità e andrologia dell’ospedale fiorentino, ha dichiarato che in Italia ci sono già degli istituti che portano avanti questa sperimentazione ma in forma privata, per questo motivo sarebbe un importante traguardo se la Toscana riuscisse ad ottenere l’autorizzazione per avanzare nella ricerca,” la prima regione dove questi servizi vengono erogati dal servizio sanitario nazionale con questa finalità.” L’ospedale fiorentino non acquisterebbe il primato solo in Italia ma in tutta l’Europa meridionale, in particolare nella diagnosi del disturbo nei bambini; momentaneamente, in Italia, la diagnosi della disforia di genere è permessa solo per pazienti maggiorenni. Una volta individuato il problema i medici potrebbero prescrivere ai pazienti una terapia ormonale capace di sospendere lo sviluppo degli organi sessuali: il bambino verrà poi monitorato in ogni fase della sua crescita, soprattutto nella fase della pubertà.

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L’ospedale Careggi ha fatto richiesta anche per la creazione di una lista che contenga i nomi di tutte le persone che soffrono di disfonia di genere e che hanno chiesto di sottoporsi ad intervento chirurgico. Il farmaco permetterà quindi di prolungare il tempo per scegliere se essere bambina o bambino.