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Art.1: Bersani, 'serve una cosa nuova di sinistra, occhio a non bruciare Draghi al Colle'

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Roma, 21 ott. (Adnkronos) - "In questi anni c'è stato un bisogno di novità, interpretato da lati diversi, Lega e Cinque stelle. Loro hanno sofferto molto dell'astensione, ma quel bisogno di novità c'è ancora: è sotto pelle. Per questo dico: il c...

Roma, 21 ott. (Adnkronos) – "In questi anni c'è stato un bisogno di novità, interpretato da lati diversi, Lega e Cinque stelle. Loro hanno sofferto molto dell'astensione, ma quel bisogno di novità c'è ancora: è sotto pelle. Per questo dico: il centrosinistra investa la sua forza in una nuova offerta politica con un tratto di novità credibile. Sapendo che nelle elezioni politiche non ci sono ballottaggi e si presenteranno decine di milionate in più di elettori". Così Pier Luigi Bersani a La Stampa.

"Oggi io invoco con forza quello che chiamo campo progressista. Che è fatto di due cose. Le sinistre plurali che si ricompongono e un accordo con i Cinque stelle". Ma il nuovo Ulivo lettiano sembra alludere ad un 'partitone' e non ad una coalizione larga. "Le parole mi vanno bene tutte. Sto alla sostanza. L'Ulivo era un processo che prometteva un nuovo partito. Sennò io e Letta non saremmo andati in giro per i Distretti, è chiaro? Se non immaginiamo un percorso verso una cosa unitaria, allora rifacciamo l'Unione. Che però è un'altra cosa. E io credo non serva".

"Si delinei un percorso. Alla fine ci potrà essere un 'partitone' o anche una Federazione. Purché ci si metta in moto". Pensa ci sia spazio per i liberali alla Calenda che non vogliono andare a destra? "Io non escludo a priori, vediamo se ci troviamo d'accordo su un punto: in Italia e non solo da noi, si stanno organizzando due campi. Uno si chiama destra e uno si chiama sinistra. Se uno mi dice no, che esiste un fronte dei ragionevoli e uno degli irragionevoli, che comprende Lega ma anche Cinque stelle, io non sono d'accordo, E dico: pensaci caro Calenda, pensaci!". Infine sull'ipotesi Mario Draghi al Quirinale: "Occhio, attenzione a non combinare disastri. E comunque sia chiaro sin da oggi: se Salvini vuol fare cadere Draghi, vada in Parlamento e lo sfiduci. Ma non pensi di usare le istituzioni per le sue pensate".