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**Arte: è morto Gérard Fromanger, l'artista che salì sulle barricate del '68** (2)

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(Adnkronos) - Intellettuale engagé che nel corso della sua lunga carriera, oltre che alla pittura, alla scultura e alla fotografia, si è dedicato anche al collage, al cinema e alla litografia, Gérard Fromanger ha inteso l'arte come testimonianza del "qui e ora" pi...

(Adnkronos) – Intellettuale engagé che nel corso della sua lunga carriera, oltre che alla pittura, alla scultura e alla fotografia, si è dedicato anche al collage, al cinema e alla litografia, Gérard Fromanger ha inteso l'arte come testimonianza del "qui e ora" più scottante. Il 1968, ad esempio, è il momento dei "Souffles", una serie di sculture (semisfere di plastica trasparenti) che l'artista posiziona in varie zone di Parigi come spontanee visioni rosse, rivoluzionarie di quel mondo che pochi mesi prima aveva già rappresentato nella serie "Le Rouge", facendo sgocciolare il colore (come fosse sangue) su dieci bandiere. Una provocazione artistica che gli costò l'arresto, con la polizia che distrusse le opere-installazioni. Sempre nel 1969 collaborò con il regista Jean-Luc Godard per il cortometraggio "Tract".

Negli ultimi 40 anni Gérard Fromanger ha vissuto tra Parigi e la provincia di Siena, creando un atelier a Montauto, nella campagna di San Gimignano. E in onore della città di Siena disegnò il drappellone del Palio del 16 agosto 1989, vinto dalla Contrada del Drago.

Con la sua estetica pop e colorata, Fromanger è stato un caposaldo dell'arte contemporanea francese. Impregnato della cultura eversiva del maggio '68, vedeva nella sua arte un formidabile strumento di contestazione della società dei consumi. La vita urbana e la società dei consumi sono temi ben rappresentati nella sua arte. Fromanger è stato descritto dall'amico filosofo Michel Foucault nella monografia "Photogenic Painting" come un critico sociale che prende posizione sulle menzogne mediatiche senza trascurare la dimensione poetica, un genio che sfugge all'omologazione della società contemporanea.

(di Paolo Martini)