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**Arte: è morto Richard Nonas, l'antropologo scultore della materia poetica** (2)

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(Adnkronos) - La prima esposizione di Nonas è del 1970 nella celebre Galleria 112 Greene Street di New York; in breve tempo le sue opere vennero esposte in molti spazi statunitensi e in Europa. Ha installato ed esposto le sue opere in Francia, Svezia, Polonia, Olanda, Spagna, Norvegia, Danima...

(Adnkronos) – La prima esposizione di Nonas è del 1970 nella celebre Galleria 112 Greene Street di New York; in breve tempo le sue opere vennero esposte in molti spazi statunitensi e in Europa. Ha installato ed esposto le sue opere in Francia, Svezia, Polonia, Olanda, Spagna, Norvegia, Danimarca, Austria, Svizzera, Italia, Germania, Belgio, Bosnia, Serbia, Messico, Giappone e in molte città degli Stati uniti. I suoi lavori sono ospitati presso il Guggenheim Museum, il Moma e la Collezione Vogel di New York, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, il Museo di Grenoble, il Moderna Museet di Stoccolma, la Collezione Panza di Biumo di Varese e la Collezione Ratti di Como.

Nonas comincia la sua ricerca sulla manipolazione della materia verso la fine degli anni '60 quando, dopo un'esperienza a Parigi, torna a New York nel pieno delle sperimentazioni radicali e delle trasformazioni sociali degli anni '70, con una prima serie di lavori a terra, grandi quadrati fatti con travi in legno sovrapposte. Riguardo al suo lavoro lo scultore ha scritto: "Mi sono ritrovato a non volere aggiungere nulla, nessun commento o spiegazione. Le mie precedenti spiegazioni sembravano spiegare troppo. Le mie teorie distorcevano la realtà. Mi sono trasformato in un artista. Vidi che oggetti semplici erano frammenti che potevano convogliare un’emozione umana complessa verso una via istantanea, immediata, indivisa che non era alla portata delle parole".

Nei suoi lavori Nonas usa materiali comuni (legno, ferro, pietre) trovati per strada, in città, in foreste e montagne; li sceglie, li raccoglie e poi li dispone ordinatamente. Definirlo però minimalista appare per certi versi riduttivo: il suo lavoro, infatti, ha una profonda valenza emotiva rispetto alla fredda struttura del Minimalismo; è una vera vocazione "al limite tra la testa e la pancia". Nonas crea dei luoghi, dei "places", come li chiama lui, dove cambiano punto di vista e loro significato.

(di Paolo Martini)