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Arte, Saccoccia (Asi): strumenti spaziali utilizzati da tempo

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Roma, 14 giu. (askanews) - "Gli strumenti spaziali vengono utilizzati dal nostro Paese per difendere il patrimonio culturale già da tanto tempo, l'Asi collabora con il Ministero della Cultura da tempo, lo fa direttamente con tutta una serie di progetti e lo fa attraverso gli strumenti flessibili ...

Roma, 14 giu. (askanews) – “Gli strumenti spaziali vengono utilizzati dal nostro Paese per difendere il patrimonio culturale già da tanto tempo, l’Asi collabora con il Ministero della Cultura da tempo, lo fa direttamente con tutta una serie di progetti e lo fa attraverso gli strumenti flessibili e importanti dell’Esa, in particolare tramite il programma ‘Artes’ che sta diventando sempre più utile per permetterci di attuare nuove idee per l’utilizzo di dati satellitari, degli strumenti offerti dall’aerospazio anche con brevissimo tempo di preavviso. Lavoriamo molto bene in tandem con l’Esa come Italia per promuovere sempre nuove idee”.

Così il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia intervenendo online all’evento “Mic, Esa e Asi, insieme per l’Arte” per l’utilizzo delle tecnologie aerospaziali per la salvaguardia del patrimonio artistico, dal titolo “Il 5G e le teconologie spaziali applicate alla tutela dei beni culturali” svoltosi a Roma in parte in presenza presso sede del Ministero della Cultura e in parte in streaming, lunedì 14 giugno 2021.

“Gli strumenti offerti dall’Aerospazio – ha continuato Saccoccia – permettono il coinvolgimento di un’intera filiera industriale – l’Italia è molto efficiente in questo – con realtà d’esperienza, ben consolidate a livello internazionale ma anche nuovi player e startup e questo è uno dei fattori chiave per una fortissima crescita della cosiddetta ‘space economy’. L’utilizzo del dato satellitare consente a chiunque possa avere un’idea ma anche risorse limitate, di vederla trasformata in uno strumento importante per far crescere la propria azienda e la capacità di fare impresa”.

“Con la fusione dei dati di provenienza da strumenti diversi, dallo Spazio e da altri sorgenti di raccolta dati, magari più vicine all’oggetto osservato, tramite l’Intelligenza artificiale siamo in condizione di fare un monitoraggio preziose e accurato dell’oggetto, del sito che vogliamo osservare, monitorare e proteggere – ha concluso – volendo fare un paio di esempi, pensiamo alla costellazione CosmoSkymed che con i suoi sensori radar, 24 ore su 24, in qualunque condizione climatica, può monitorare lo spostamento anomalo di alcune strutture e dare segnali sulla necessità di interventi di consolidamento o il satellite Prisma che col suo occhio iperspettrale ci dà anche un’idea sulla composizione chimica e fisica dell’oggetto in fase di osservazione”.