> > Ascensorista morto alla Farnesina, la rabbia del padre: "Nessuno ha sentito l...

Ascensorista morto alla Farnesina, la rabbia del padre: "Nessuno ha sentito le sue urla"

ascensorista morto farnesina

Il padre di Fabio Pallotti, l'ascensorista morto alla Farnesina esprime la sua rabbia: "Com'è possibile che nessuno lo abbia sentito?"

Luigi Palotti, padre dell’ascensorista morto alla Farnesina non si dà pace e sfoga la sua rabbia: “Com’è possibile che nessuno lo abbia sentito e visto?”

Farnesina, parla il padre dell’ascensorista morto: “Nessuno lo ha sentito?”

La mia rabbia è tutta nei confronti di chi è addetto alla vigilanza del ministero più sicuro tra tutti i ministeri, la Farnesina. Com’è possibile che nessuno fa dei controlli per comprendere chi rimane dentro a quel palazzo? E se mio figlio fosse stato un terrorista? È possibile che non si verifica chi si aggira e per quanto tempo nei corridoi del dicastero? Invece mio figlio morto non l’ha visto nessuno. Voglio la verità“, così ha dichiarato a Repubblica Luigi Pallotti, il padre di Fabio, l’ascensorista morto all’interno del Ministero degli Esteri.

Se qualcuno lo avesse trovato in tempo, se qualcuno avesse sentito le sue urla, forse Fabio si sarebbe salvato? Magari era ferito, e invece è finita così”, ha dichiarato in seguito il padre del 39enne romano, esprimendo tutta la sua rabbia.

Parla l’avvocato: “Verità per la famiglia”

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, al momento. Sulla vicenda è intervenuto il legale della famiglia Michele Montesoro che ha espresso tutti i suoi dubbi sulla dinamica dell’incidente:

Ciò che il padre di Fabio vuole sapere, è cosa prevede il regolamento in caso di manutenzione degli ascensori. Ossia se il figlio potesse stare da solo oppure no. Se qualcuno fosse stato con lui, infatti, forse avrebbe potuto dare l’allarme e Fabio si sarebbe potuto salvare. Da capire anche cosa sia successo, e come mai l’ascensore si sia mosso mentre il 39enne stava lavorando. Per questo accertamenti sono stati disposti sul mezzo: si vuole capire se Fabio si sia scordato di mettere l’ascensore in modalità ‘manutenzione’, o se il pulsante non abbia funzionato“.

Presto verranno ascoltati i colleghi di Fabio e il titolare dell’azienda per cui lavorava, ma alla famiglia ora interessa sapere che fine ha fatto il suo cellulare: “Quello di servizio è stato trovato, ma non quello personale. Nessuno si perde il cellulare, e non è stato cercato nel vano ascensore dove molto probabilmente è caduto. Tutto molto strano”.