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Assenteismo record a Catanzaro, in 15 anni non è andato a lavoro neanche un giorno

assenteismo catanzaro

Caso record di assenteismo a Catanzaro, dove un dipendente dell'ospedale cittadino ha percepito lo stipendio per 15 anni senza mai recarsi al lavoro.

Arriva da Catanzaro un caso di assenteismo record che ha per protagonista un dipendente dell’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio, il quale pur avendo percepito regolare stipendio per oltre 15 anni non si era mai recato al lavoro. La Procura di Catanzaro ha da poco chiuso le indagini sia nei confronti dell’assenteista che dei suoi superiori che non hanno mai preso provvedimenti per arginare questi comportamenti. Complessivamente sono sette le persone finite nel registro degli indagati tra dipendenti, funzionari e dirigenti dell’ospedale catanzarese.

Assenteismo record a Catanzaro

Le persone finite al centro delle indagini della Guardia di Finanza sono il 66enne Salvatore Scumace, che avrebbe regolarmente percepito lo stipendio (circa 538mila euro complessivi) nonostante la sa assenza dal posto di lavoro, Nino Critelli, Vittorio Prejanò, Maria Pia De Vito, Domenico Canino, Laura Fondacaro e Antonio Molè. Stando a quanto ricostruito dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, nel 2005 Scumace era stato assegnato al Centro Operativo Emergenza Incendi dell’ospedale Pugliese-Ciaccio, non recandosi però mai in servizio durante i 15 anni trascorsi.

Il 66enne Scumace ha potuto agire pressoché indisturbato nel corso degli anni grazie alle condotte estorsive e alle minacce a cui ha fatto ricorso tramite l’intervento di terze persone ai danni di chi invece avrebbe dovuto controllarlo.  Secondo quanto è emerso dalle indagini infatti, già nel 2005 “una persone molto distinta” si era recata nell’ufficio della responsabile del C.O.E.I. e tramite minacce velate alla sua incolumità e a quella dei suoi familliari l’avrebbe indotta a non segnalare l’assenteismo di Scumace.

Un modus operandi protrattosi nel corso degli anni fino al 2020, quando l’azienda ospedaliera è riuscita ad avviare un primo procedimento disciplinare nei confronti di Scumace, ma malgrado la palese condotta assenteistica la commissione giudicante (presieduta da Domenico Canino, Antonio Molè e Laura Fondacaro, successivamente indagati) aveva rilevato insussistente la possibilità di avanzare un addebito disciplinare nei suoi confronti.