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L'asteroide Apophis non colpirà la Terra nel 2029, ma è questione di tempo

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Gli astronomi studiano da anni l'asteroide Apophis, valutando eventuali collisioni con la Terra.

L’asteroide Apophis avrà un incontro ravvicinato con la Terra il 13 aprile 2029. Non la colpirà, ma è soltanto questione di tempo. Gli esperti ormai da decenni studiano la traiettoria del corpo celeste, che almeno per i prossimi cento anni tuttavia non dovrebbe impensierire la popolazione. Gli effetti di un eventuale impatto sarebbero catastrofici, in quanto simili a quanto provocò l’estinzione dei dinosauri.

L’asteroide Apophis

A scoprire l’esistenza dell’asteroide Apophis, nel dicembre 2004, è stato un team di astronomi in cui è presente anche l’italiano Fabrizio Bernardi. La scoperta aveva subito generato grandi allarmismi. Esso, infatti, ha un diametro di 370 metri, una lunghezza massima di 450 metri e un peso di 27 milioni di tonnellate. Una collisione con la Terra non risparmierebbe nessuno, come avvenne 66 milioni di anni fa con i dinosauri. L’energia dello scontro sarebbe pari all’esplosione simultanea di milioni di bombe atomiche. La nube di detriti, inoltre, oscurerebbe il sole, tanto che anche la maggior parte delle forme di vita superstiti non riuscirebbero a sopravvivere.

La buona notizia è che gli astronomi hanno, grazie ai loro studi, scongiurato i rischi imminenti. Nel 2029, nel 2036 e nel 2068 l’asteroide Apophis sarà incredibilmente vicino alla Terra, ma i due corpi celesti non impatteranno. Per i prossimi cento anni, dunque, potremo stare tranquilli. Non è da escludere che esso successivamente oppure un altro asteroide possa mettere la popolazione di fronte a tale terribile ipotesi. Gli scienziati, a tal proposito, stanno già valutando le opportune contromisure. Al fine di applicarle, tuttavia, è necessario un preavviso minimo di dieci anni.