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Davide Astori: una morte che non si poteva prevedere

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Il mondo del calcio si dispera per la morte di Astori, mentre si indaga sulla sua morte. Consultati molti specialisti: il decesso era inevitabile.

Lutto per il mondo del calcio. Davide Astori, capitano della Fiorentina, si è spento in un albergo di Udine il 4 marzo 2018. Sospese tutte le partite di Serie A, mentre medici ed esperti intervengono per cercare di spiegare la morte “assurda” del giovane calciatore.

La morte improvvisa di Astori

La morte di Astori ha spiazzato tutti, proprio come quella di Morosini sei anni fa. Un ragazzo di 31 anni sano, una padre sereno, che è deceduto all’improvviso. Le cause del decesso saranno chiarite in seguito all’autopsia. Nel frattempo, sono stati intervistati diversi specialisti per tentare di dare una spiegazione alla tragedia inaspettata. Tra questi c’è la dottoressa Elda Galiuto, cardiologa del Policlinico Gemelli di Roma. La specialista ha affermato che la morte è stata provocata probabilmente da problemi cardiovascolari, come aneurismi, difetti alle coronarie o cardiopatia infettiva. Sebbene, come ha dichiarato, il protocollo previsto dalla legge italiana sia il più scrupoloso d’Europa e gli esami cardiovascolari a cui sono sottoposti i calciatori due volte all’anno riducano del 90% il rischio di decesso, esso non può essere annullato completamente. Ci sono anomalie congenite del cuore che purtroppo è impossibile verificare con lo screening. In casi simili servirebbero dei test genetici o risonanze magnetiche, tutti esami che non sono previsti dal protocollo per il certificato di idoneità agonistica. Esso prevede solo l’esame delle urine e del sangue, un esame cardiologico a riposo e sotto sforzo, poi la spirometria e una radiografia del torace. La principale anomalia riscontrata dalla Galiuto è data dal fatto che la morte di Astori si sia verificata nel sonno e non durante una competizione, quando il cuore dell’atleta sarebbe stato sotto sforzo. Un’ipotesi di decesso su cui la dottoressa intende concentrarsi è l’eccessivo allenamento, anche se non si potrà stabilire nessuna teoria prima dei risultati dell’autopsia. L’ipotesi è appoggiata anche dal dottor De Angelis, primario di cardiologia all’ospedale di Rho.

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Gerardo Nigro, professore associato di cardiologia dell’Università Luigi Vanvitelli, ha invece avanzato l’ipotesi che Astori sia deceduto a causa della Sindrome di Brugada, una malattia legata a un’alterazione del canale del sodio a livello delle cellule del miocardio. Essa colpisce per fibrillazione ventricolare soprattutto di notte.

Sono 60mila le vittime che ogni anno in Italia muoiono per morte cardiaca fulminea. Si parla di quello che Alessandro Biffi, cardiologo dello sport, giudica un “luogo impalpabile”, una “zona grigia”, ovvero di una parte del corpo che si ammala all’improvviso e in maniera quasi sempre terminale. In questi casi, non è possibile fare nulla per evitare il decesso.