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Astrazeneca ai giovani, Burioni: "Un togli-metti che mina la fiducia nei vaccini"

burioni green pass

Burioni ha affermato che i continui cambi di decisioni su AstraZeneca rischiano di minare la fiducia della popolazione nel vaccino.

Roberto Burioni è intervenuto per commentare la vicenda del vaccino AstraZeneca, inizialmente consigliato per i giovani e poi per li over 60 e che ora rischia di essere vietato per chi ha meno di 50 o 60 anni. Una situazione che a suo dire mina la fiducia nei sieri.

Burioni su AstraZeneca ai giovani

Togli AstraZeneca, metti AstraZeneca, togli AstraZeneca, metti AstraZeneca. Non per vantarmi, ma io l’avevo capito mesi fa che sarebbe andata a finire così, minando purtroppo la fiducia nei vaccini in generale e dando spago all’antiscienza“. Queste le parole che il virologo ha scritto in un post pubblicato sul suo profilo Twitter dopo il caso di Camilla Canepa, la 18enne morta per trombosi dopo la vaccinazione, che ha acceso la discussione nel Cts sulla possibilità di vietare AstraZeneca per i giovani.

Burioni ha poi postato l’articolo di Medical Facts, il portale da lui fondato, a inizio aprile aveva annunciato che “momentaneamente non parlerò più del vaccino AstraZeneca” e che “la casa farmaceutica tace riguardo l’efficacia e la sicurezza del suo vaccino anti Covid-19, di fatto generando ancora più paura e incertezza nelle persone“.

Si tratta del periodo in cui hanno iniziato ad emergere le prime trombosi in giovani donne e gli esperti avevano di conseguenza consigliato di somministrare il siero in via preferenziale a chi ha più di 60 anni.

Burioni su AstraZeneca ai giovani: “Grave problema”

Già in un altro tweet il docente dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano aveva affermato che nel caso del vaccino di Oxford è stato fatto di tutto per minare la fiducia dei vaccini. Un grave problema a suo dire “visto che solo la vaccinazione di massa può farci uscire da questo disastro“.

Burioni su AstraZeneca ai giovani: oggi la riunione del Cts

Intanto è convocata per oggi la riunione del Comitato tecnico-scientifico per discutere della fascia d’età a cui somministrare AstraZeneca, parere che dovrà poi essere accettato dal Ministero. L’ipotesi è quella di escludere dalla platea tutti coloro che hanno meno di 50/60 anni. Se così fosse un milione di under 60 che hanno già effettuato la prima dose con questo antidoto potrebbero dover ricevere il richiamo di Pfizer o Moderna. Un mix vaccinale che comunque la scienza ha ritenuto sicuro.