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AstraZeneca, Ciccozzi: stop della Danimarca è decisione politica

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Roma, 14 apr. (askanews) - Lo stop momentaneo del vaccino Johnson & Johnson, arrivato il 13 aprile con le prime dosi a Pratica di Mare, ma in attesa di decisioni della Fda americana, dell'Ema a Bruxelles e dell'Aifa in Italia, è un segnale che la farmacovigilanza funziona. Ma nell'arco di qualche...

Roma, 14 apr. (askanews) – Lo stop momentaneo del vaccino Johnson & Johnson, arrivato il 13 aprile con le prime dosi a Pratica di Mare, ma in attesa di decisioni della Fda americana, dell’Ema a Bruxelles e dell’Aifa in Italia, è un segnale che la farmacovigilanza funziona. Ma nell’arco di qualche giorno, la situazione si sbloccherà. Ne è convinto il professor Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Biomedico di Roma:

“Innanzitutto guardiamo il rovescio della medaglia: significa che la farmacovigilanza funziona e questo ci fa piacere, perché siamo sicuri di essere tutelati. Non si fanno le cose tanto per fare. J&J è quanto abbiamo già vissuto con AstraZeneca. Abbiamo un caso per milione, un evento rarissimo. È giusto che l’Fda l’abbia per il momento sospeso, in seguito a 6 casi su 7 milioni di dosi somministrate. È giusta la sospensione. Ovviamente adesso va valutato che ci sia un nesso causale e non temporale, come fatto e visto per AstraZeneca. Magari in qualche giorno verrà sdoganato anche questo vaccino”.

Uno stop che però crea non poco caos, a cui si va ad aggiungere la già caotica situazione su AstraZeneca: “Noi dobbiamo affidarci a queste agenzie regolatorie, perché sono le uniche che hanno in mano i dati dei trial vaccinali, hanno la situazione sotto mano. Ovviamente se hanno pensato di riservarlo ai 60 anni in poi è perché si è pensato che il rischio trombotico sia maggiore comunque nelle altre fasce di età e per le donne. Escludendo queste fasce è una sicurezza ancora in più”.

Quali le categorie a rischio per i vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson? “Le categorie a rischio sono le persone molto fragili, persone che sono in qualche modo geneticamente predisposte a una tromboembolia. Magari su queste persone ci si pensa un pochino”.

Intanto la Danimarca ha deciso la sospensione definitiva di AstraZeneca: “È una decisione prettamente politica della Danimarca. Noi non l’abbia sospeso. Teniamo conto che loro sono anche di meno, come popolazione. Potrebbero aver valutato in base a questo, in attesa di altri vaccini”.

Servizio di Serena Sartini

Montaggio di Claudia Berardicurti

Immagini di askanews