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Astrazeneca rifiutato in Lombardia, Pavesi: "Fenomeno importante e in crescita"

AstraZeneca

Una grande parte della popolazione della Lombardia ha paura di AstraZeneca e sempre più persone lo stanno rifiutando.

Una grande parte della popolazione della Lombardia ha paura di AstraZeneca. Lo ha confermato il dg del welfare di regione Lombardia, Giovanni Pavesi, durante la commissione sanità del consiglio regionale. Il numero dei rifiuti di questo vaccino è in crescita. 

AstraZeneca rifiutato in Lombardia

Quello del rifiuto del vaccino AstraZeneca è un tema difficile. È un fenomeno che negli ultimi giorni sta diventando più importante di quello che possiamo pensare” ha spiegato Giovanni Pavesi, lanciando questo allarme. Senza i vaccini di AstraZeneca la Lombardia, come il resto dell’Italia, difficilmente riuscirà a rispettare i tempi stabiliti per raggiungere l’immunità di gredde. I lombardi hanno molta paura, soprattutto dopo che il vaccino è stato sospeso e poi nuovamente abilitato, anche se per una sola fascia d’età. Il blocco era dovuto alle reazioni avverse registrate su diversi pazienti dopo una decina di giorni dalla somministrazione. La decisione dell’Ema di continuare a somministrare AstraZeneca non ha aumentato la fiducia delle persone lombarde. 

Ho segnalazione di centri vaccinali importanti in cui parecchia gente li sta rifiutando” ha spiegato Pavesi. “In questi casi, se in sede di anamnesi ci sono valutazioni critiche, possiamo fargli il Pfizer. Negli altri casi se non ci sono queste motivazioni, li rimettiamo in coda” ha aggiunto. Le adesioni della fascia 75-79 erano state al di sotto delle previsioni, proprio per il senso di sfiducia verso AstraZeneca. “Fino a ieri abbiamo rilevato un 15 per cento di popolazione che aveva prenotato il vaccino e che essendo Astrazeneca l’ha rifiutato. Abbiamo la sensazione che sia una percentuale in crescita, in aumento, già oggi abbiamo situazioni che ce lo fanno pensare. Il 15 per cento è un dato acquisito” ha spiegato Pavesi. “Abbiamo una comunicazione da parte del ministero che indica preferibilmente l’utilizzo sopra i 65 anni e questo copre il rischio clinico e legale, bisogna ribadire che ci sono milioni di europei che si sono vaccinati con Astrazeneca senza rebound” ha concluso.