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Atac, multa da 3,6 mln dall'Antitrust: troppe corse annullate senza avviso

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L'Atac è nuovamente nei guai. Il servizio di trasporti pubblico di Roma è stato multato dall'Antitrust e dovrà pagare una somma pari a 3,6 milioni di euro

L’Atac è finita nuovamente nei guai. L’Antitrust ha deciso di multare il servizio di trasporti pubblico di Roma, che dovrà pagare una cifra di 3,6 milioni di euro, a causa delle troppe corse soppresse esclusivamente per motivi riconducibili all’azienda senza avvisare i consumatori.

Atac nuovamente nei guai: multa da 3,6 milioni di euro dall’Antitrust

Nuovi guai per l’Atac, il servizio di trasporti pubblico di Roma, che sarà costretta a pagare una multa di ben 3,6 milioni di euro emessa dall’Antitrust. I motivi? La sanzione arriva a causa delle troppe corse soppresse per motivi riconducibili esclusivamente all’azienda senza avvisare i consumatori.

In particolar modo, l’Antitrust ha avviato un’istruttoria d’ufficio a novembre e ha studiato nello specifico il periodo che va dal 2010 al 2016. Da questa istruttoria è emersa dunque una pratica commerciale scorretta. Entrando nello specifico, nel mirino dell’Antitrust sono finite soprattutto le tratte Roma-Ostia, Roma-Viterbo, Roma-Pantano. Un servizio che interessa complessivamente una zona di circa 140 chilometri, trasportando in tutto ogni giorno oltre 200 mila utenti.

Il comunicato diffuso dall’Antitrust

All’interno del comunicato pubblicato e diffuso dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, viene spiegato che “le evidenze dimostrano che tali soppressioni sono dipese in larga misura da motivi riconducibili a dirette responsabilità di Atac che, in tal modo, ha falsato le aspettative degli utenti/consumatori e le loro decisioni relative alla mobilità quotidiana, in particolare di tipo pendolare, basate sugli orari e le frequenze del servizio atteso da Atac secondo appunto quanto indicato nell’Orario Ufficiale”.

Inoltre, nella stessa nota dell’Antitrust si può leggere che le condotte scorrette svolte da Atac “sono state sanzionate in quanto ingannevoli e omissive, in violazione degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo, applicando una sanzione di 3 milioni e 600mila euro, misura ridotta tenuto conto della situazione economica disagiata dell’azienda“.

Nel corso del procedimento sono anche emerse “la persistenza e la significatività della mancata effettuazione di molte corse programmate, dal 2010 ad oggi, che nella maggior parte del periodo ha raggiunto un’incidenza ben superiore a quella considerata fisiologica”. Secondo l’Antitrust, questo configura “il mancato rispetto dello standard di diligenza professionale richiesto ad un concessionario di un servizio pubblico nella gestione di linee essenziali di trasporto e per la mobilità cittadina”.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato inoltre si è avvalsa anche della collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza e ha preso in considerazione il pare dell’Art (Autorità Regolazione Trasporti), oltre a quello dell’Agcom sul mezzo di diffusione.