Daniele Orlandi Mentre il bilancio delle vittime della strage di Istanbul avvenuta nella notte di Capodanno è stato aggiornato a 39 persone decedute per mano di un terrorista armato, emergono anche alcune storie a dir poco incredibili. Su tutte quella di un agente di sicurezza, o probabilmente della polizia, che lo scorso 10 dicembre era sopravvissuto all’attentato avvenuto accanto allo stadio di calcio del Besiktas. In quel caso l’attentato venne messo a segno con l’esplosione di due bombe, provocando la morte di 38 persone. Ma tra le vittime, 21 fin’ora quelle identificate, 15 delle quali straniere, vi sarebbe anche un ventenne belga di origini turche, come confermato dal governo del Belgio.
Molti gli stranieri anche tra i 69 feriti, tra i quali almeno tre francesi, come confermato da Parigi, tutti in condizioni piuttosto gravi. Si lavora anche a ricostruire la dinamica della strage, al momento piuttosto incerta: è infatti difficile anche capire quante persone fossero presente all’interno del Reina all’1.30 di notte locali, quando tutto è iniziato e i media riportano cifre comprese tra le 500 e le 800 persone. Tutti sono concordi invece sull’avvio del massacro: il terrorista ha infatti ucciso un agente all’ingresso della discoteca, per poi entrare nel Reina e sparare a caso sui clienti, molti dei quali si sarebbero buttati nelle gelide acque del Bosforo, nel tentativo di sfuggire al massacro.
Una donna ha raccontato: “Ero di spalle e mio marito ha urlato: ‘Buttati giù!’. Eravamo vicino a una finestra e ho sentito due o tre persone che sparavano. Poi sono svenuta”. Il presidente turco ha sottolineato: “Stanno cercando di creare caos, demoralizzare il nostro popolo, destabilizzare il nostro Paese con attacchi abominevoli che prendono di mira i civili – ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan . Ma manterremo il sangue freddo come nazione e resteremo più uniti che mai e non cederemo mai a questi sporchi giochi”.
