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Attentato Londra: storie di eroi nella lunga notte

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Dopo Westminster e Mancher, la Gran Bretagna ripiomba nella paura in seguito all'attentato di sabato sera sul London Bridge. Ancora una volta, la voglia di reagire, di combattere, di abbattere l'odio è più forte di tutto il resto e la gente continua a lottare. Un esempio di questa lotta, di questa...

Dopo Westminster e Mancher, la Gran Bretagna ripiomba nella paura in seguito all’attentato di sabato sera sul London Bridge. Ancora una volta, la voglia di reagire, di combattere, di abbattere l’odio è più forte di tutto il resto e la gente continua a lottare. Un esempio di questa lotta, di questa capacità di reagire è la foto di un ragazzo che, mentre sta scappando dal luogo della strage, tiene la sua birra ben salda in mano. Per il mondo e soprattutto per i londinesi, è diventato il simbolo della strage un un detto che recita così: Keep calm and carry on (Stai calmo e vai avanti).

Proprio come è successo a Manchester, dove gli eroi avevano il volto dei senzatetto e del tassista, anche qui ci sono gli eroi della strage. Tra di loro, vi è un agente. Un agente che con solo il manganello ha lottato contro i tre terroristi della strage. E’ intervenuto, affrontandoli. I tre terroristi avevano lunghi coltelli con lame di 30 centimetri. Lui, l’agente li ha affrontati. Durante la colluttazione è rimasto ferito, ma le sue condizioni sono buone e non è in pericolo di vita. Paul Crowter, il capo, ha elogiato la determinazione e il coraggio dell’agente il quale non ha esitato a mettere a repentaglio la sua vita per salvare quella altrui. Per molti è un eroe, anche se di lui non si sa nulla, neanche il nome.

L’altro eroe che vale una menzione speciale è Florin Morariu, un fornaio rumeno che da tantissimo tempo lavora nel Borough Market, l’altro luogo della strage. Appena ha capito cosa stava accadendo e nei dintorni è passato uno degli assalitori, il fornaio gli ha lanciato una cassa che lo ha colpito alla testa, e in seguito lo ha rincorso con il bastone. Quando è avvenuta la strage, stava lavorando. Dalla finestra, vedeva persone che correvano e urlavano in preda al panico. E’ uscito e ha visto uno dei tre accoltellare due persone. All’inizio era spaventato, ma in seguito ha capito che doveva fare qualcosa. “In un primo momento sono rimasto pietrificato, ma poi ho fatto entrare una ventina di persone nel forno e ho deciso di reagire”.

In un videeo psotato su Facebook si vede lui insieme ad altre persone con in mano i bastoni pronti a dare la caccia agli assalitori. Sono persone comuni che si prodigano, non si fanno irretire dalla paura. Sono persone, eroi che nei momenti di difficoltà, aiutano, collaborano e prestano soccorso non lasciandosi sconfiggere dall’odio e dal terrore, come i terroristi vorrebbero.

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Un altro eroe è il tassista che ha provato a fermare i killer. E’ proprio lui stesso a raccontare cosa successo. A quel punto ho tentato di invertire la marcia per fermarli investendoli”, racconta, “Ho pensato: ora lo tiro giù con il taxi e lo fermo.“Stavo per investirne uno, ma mi ha schivato e tre agenti di polizia sono arrivati correndo verso di loro con i loro manganelli in pugno”.