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Attentato Melbourne: un morto e tre feriti, Isis rivendica attacco

Attentato Melbourne

Australia, l'uomo, di origini somale, prima di essere colpito a morte dagli agenti, ha ferito gravemente tre poliziotti.

Attentato Melbourne, dopo gli attentati in Inghilterra, l’Isis ha colpito ancora ma questa volta in Australia. Ebbene sì, ieri sera un attentatore ha sparato a un uomo, uccidendolo e ha preso in ostaggio una donna in un condominio nel distretto di Brighton a Melbourne. Durante la sparatoria, che è seguita in un negoziato, sono rimasti feriti anche tre agenti. Il killer si chiama Yacqub Khayre ed è di origini somale: alla fine è stato ucciso, ma prima di morire ha telefonato a un canale televisivo locale affermando di agire “in nome di al Qaeda e dell’Isis“. In tarda serata è arrivata la conferma del Califfato che, attraverso la sua ‘agenzia’ Amaq, ha affermato che il killer “è uno dei nostri soldati”. Come è già successo in passato, a dare la notizia della rivendicazione da parte dell’Isis è stato il Site di Rita Katz, citando l’Amaq, a diffondere la rivendicazione.

Mentre Site aveva diffuso la notizia che i network jihadisti stavano celebrando l’evento, durante l’attacco dell’uomo, la polizia australiana non aveva ne’ confermato ne’ smentito l’attacco terroristico. Infatti, e forze dell’ordine sono state chiamate dopo che un’ esplosione era stata segnalata nel condominio di Bay Street a Brighton. La donna presa in ostaggio dall’attentatore, è stata liberata con un blitz della polizia senza conseguenze. E sempre durante il sequestro il killer avrebbe chiamato l’emittente Channel Seven News: “Questo è per lo Stato Islamico, questo è per al Qaida”.

Secondo quanto riportato dai media locali, la donna era stata chiamata dal presunto terrorista attraverso un servizio di escort. Quando ha preso in ostaggio la giovane, un dipendente del complesso residenziale ha tentato di aiutarla ma è stato subito ucciso. Le forze dell’ordine hanno tenuto sotto assedio il condominio per alcune ore, cercando di intavolare una trattativa col presunto terrorista, ma alla fine hanno fatto irruzione, liberando l’ostaggio e uccidendo il sequestratore.

Al momento, non è stato ancora chiarito dalla polizia australiana se. gli agenti feriti, siano stati colpiti durante quest’irruzione o se il presunto terrorista abbia sparato contro di loro quando è arrivata la prima pattuglia sul posto.

Solo successivamente la polizia australiana ha confermato che si è trattato effettivamente di “un atto di terrorismo”. Quello che è stato possibile accertare è che il presunto terrorista era conosciuto dall’intelligence australiana: in passato era stato incriminato per aver progettato un piano d’attacco contro una base militare a Sydney.