> > Attiviste di Ultima Generazione si denudano il seno e bloccano via del Tritone

Attiviste di Ultima Generazione si denudano il seno e bloccano via del Tritone

Sul posto sono intervenute le forze dell'ordine

L'ultimo blitz ambientalista, attiviste di Ultima Generazione si denudano il seno: "Siamo oscene? Osceni sono i fatti dell'Emilia Romagna"

Ancora un blitz ambientalista in Italia con alcune attiviste di Ultima Generazione che si denudano il seno e bloccano via del Tritone: circa sette giovani si sono spogliati ed hanno manifestato in strada nel centro storico di Roma per salvare il pianeta Terra. La protesta è stata messa in atto contro il Governo che “continua ad assistere imperturbabile alla morte dei propri cittadini a causa di eventi meteorologici estremi e ad alimentarne la causa, foraggiando senza scrupoli l’industria del fossile“.

Attiviste di Ultima Generazione si denudano il seno

Da Ultima Generazione sono stati messi in atto da tempo blocchi stradali in tutta Italia e anche a Roma per spingere l’esecutivo a mettere in atto strategie concrete a tutela dell’ambiente. I media spiegano che sette ragazze e ragazzi hanno raggiunto il semaforo di Piazza Barberini, dando il via a una protesta molto forte. Di che tipo? I giovani si sono tolti le magliette, rimanendo a seno e petto scoperti davanti ad automobilisti e passanti. Fanpage spiega che di essi un giovane si è spogliato completamente per un blocco durato pochi minuti. Sul post alcune pattuglie della polizia con i giovani che hanno spiegato: “Mentre la catastrofe climatica colpisce ancora in Emilia Romagna, mettiamo a nudo il nostro corpo, vulnerabile come il pianeta. Diranno forse che siamo oscene”.

“Siamo oscene? Osceno è ben altro”

“Ma io mi chiedo. Siamo oscene? Osceno è quello che è successo ieri in Emilia Romagna e il Governo, che sa che questi eventi estremi continueranno a succedere e nonostante ciò continua a investire nelle fonti fossili”. Una delle ragazze ha chiosato: “Sono terrorizzata da quello che porterà con sé lo scarseggiare del cibo e dell’acqua, la distruzione dei nostri territori e delle nostre case, l’impoverimento massivo delle persone, gli enormi flussi migratori e il dilagare di nuove malattie”.