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Auditel: con la pandemia la televisione è diventata il nuovo oro

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Roma, 24 mag. (askanews) - Con la pandemia la televisione è diventata il nuovo oro. Internet e la crescita esponenziale degli schermi hanno accelerato un grande cambiamento sul fronte dei consumi tv: nuovi fruitori, nuovi comportamenti, nuove abitudini. Non solo in Italia, dove nel 2020 la popola...

Roma, 24 mag. (askanews) – Con la pandemia la televisione è diventata il nuovo oro. Internet e la crescita esponenziale degli schermi hanno accelerato un grande cambiamento sul fronte dei consumi tv: nuovi fruitori, nuovi comportamenti, nuove abitudini. Non solo in Italia, dove nel 2020 la popolazione ha compiuto un balzo inaspettato sul fronte della digitalizzazione, ma anche a livello del mercato audiovisivo globale, dove con l’irrompere dei giganti del web si è registrato un processo di concentrazione e alleanze senza precedenti.

La relazione annuale dell’Auditel ha fotografato così la gigantesca trasformazione in atto nel mercato televisivo.

Uno scenario che, ha avvertito il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, non è privo di rischi:

“Sicuramente andrà regolata questa evoluzione così rapida, così veloce che sta producendo queste fenomeno di concentrazione così importante a livello globale di questi soggetti. Anche le ultime novità degli ultimi accordi tra Discovery e Warner, tra Amazon e Mgm fanno capire che si sta delineando sul fronte dell’offerta una concentrazione di soggetti globali di dimensioni di scala impressionanti che possono produrre e acquisire i contenuti come neanche la somma degli operatori europei potrebbe fare in un anno e quindi vanno un po’ riviste le regole di competizione perché questi soggetti godono ancora oggi di vantaggi competitivi derivanti anche dalle loro dimensioni di scala e anche un po’ da assetti della regolazione, per cui dev’essere sicuramente favorita uan concorrenza su basi uguali e con un aassetto analogo per tutti gli operatori del settore. Altrimenti rischieremo in Europa di perdere dei soggetti molto importanti della nostra identità culturale, per la qualità della nostra informazione che invece devono essere assolutamentre preservati”.

Un problema che il governo ha ben presente, ha assicurato il sottosegretario all’Editoria Giuseppe Moles: “Io credo che sarà fondamentale fare in modo tale che ci sia una redistribuzione dei valori tra tutti coloro i quali danno i contenuti, e quindi autori, giornalisti, editori a tutti i livelli, e quelli che sono i giganti della rete. Questa è la sfida che noi abbiamo davanti e stiamo lavorando su questo”.