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Austria, rimandato di due mesi l’obbligo vaccinale ma per gli esperti potrebbe essere tardi

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L'Austria ha deciso di rimandare l'obbligo vaccinale di due mesi. Secondo gli esperti questa decisione è sbagliata, perché potrebbe essere troppo tard

L’Austria ha deciso di rimandare l’obbligo vaccinale di due mesi. Secondo gli esperti questa decisione è sbagliata, perché potrebbe essere troppo tardi.

Austria, rimandato di due mesi l’obbligo vaccinale

L’obbligo vaccinale che mesi fa ha imposto il governo austriaco per fermare l’ondata di contagi si sta rivelando problematico. Doveva essere introdotto a partire dall’inizio di febbraio, ma è stato rimandato di due mesi. A causa di “complicazioni tecniche” la misura entrerà in vigore a fine aprile, due mesi dopo rispetto a quanto previsto inizialmente. Lo ha ammesso l’ELGA GmbH, responsabile dell’esecuzione tecnica del provvedimento, spiegando che il vaccino obbligatorio slitterà di un paio di mesi a causa di problemi tecnici e organizzativi.

Austria, rimandato di due mesi l’obbligo vaccinale: “Le vaccinazioni obbligatori dovranno essere rivalutate”

Giorno dopo giorno continuano ad aumentare le voci critiche degli esperti nei confronti della decisione di imporre la vaccinazione. Secondo l’epidemiologo Gerald Gartlehener, la variante Omicron, altamente infettiva, andrà ad accelerare l’immunizzazione ad una velocità “mai vista prima“. “Pertanto, le vaccinazioni obbligatorie probabilmente dovranno essere rivalutate dopo il boom di casi della nuova variante” ha dichiarato lo scienziato in un’intervista con l’ORF.

Austria, rimandato di due mesi l’obbligo vaccinale ma per gli esperti potrebbe essere tardi

Wiener Zeitung Peter Bußjäger, docente di diritto costituzionale dell’Università di Innsbruck, ha spiegato che l’obbligo di vaccino, se rimandato, potrebbe arrivare “troppo tardi per la variante Omicron“. Karl Stöger, membro di GECKO, principale organo consultivo del governo per la pandemia, ha ammesso che il ridardo di due mesi potrebbe portare ad un calo dell’efficacia del provvedimento. La misura, in ogni caso, non dovrebbe essere revocata neanche dopo Omicron, perché potrebbero arrivare nuove varianti.