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Auto precipita nella scarpata: 3 morti, grave 18enne

Foto generica incidente stradale

Siracusano, tre giovani hanno perso la vita in un incidente d'auto. Sopravvissuta invece una 18enne, ricoverata all'ospedale di Cannizzaro.

Grave incidente d’auto nel siracusano. Sulla strada provinciale 12 che collega Cassabile e Floridia, una Ford Focus si è ribaltata ed è precipitata nella scarpata. A bordo, quattro ragazzi tra i 18 e i 33 anni: tre i morti e una risulta in gravi condizioni di salute.

Cristina Marino, la diciottenne coinvolta nel terribile incidente, sarebbe sopravvissuta allo schianto. Secondo quanto dichiarato da Siracusa News, la ragazza sarebbe stata sbalzata fuori dal finestrino dell’auto e sarebbe stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Cannizzaro con l’elicottero. Le ferite riportate da Cristina sono gravi ma non tali da mettere in pericolo la sua vita. Smentita invece la notizia secondo cui la giovane era incinta al momento dell’incidente.

Incidente di Siracusa, tre morti

Tre ragazzi sono morti nel tragico incidente avvenuto nel primo pomeriggio del 25 aprile, in provincia di Siracusa. Erano a bordo di un’auto diretta a Cassabile, quando la vettura, per cause ancora da accertare, è precipitata nella scarpata al lato della strada. Nello schianto, hanno perso la vita Giovanni Violano (33 anni), Giuseppe Marino (24 anni) e Chiara Carruba (22 anni).

Insieme a loro viaggiava anche Cristina Marino, sorella di Giuseppe di appena 18 anni. La ragazza è stata sbalzata fuori dal finestrino della macchina ed è l’unica sopravvissuta all’incidente. È stata immediatamente trasportata all’ospedale di Cannizzaro, dove è attualmente ricoverata in rianimazione. Le sue condizioni sono gravi ed è costantemente monitorata dai medici.

In un primo momento, è stata diffusa la notizia di una gravidanza della ragazza, poi smentita. Secondo le ultime dichiarazioni, Cristina non sarebbe quindi stata incinta al momento dell’incidente.

Sicilia, incidenti stradali in aumento

L’incidente del 25 aprile non fa che aggravare il già pesante bilancio dei sinistri stradali avvenuti in Sicilia. Secondo quanto dichiarato dalla polizia stradale siciliana, nel 2017 gli incidenti stradali sono stati 750. Numero estremamente elevato, che segna un aumento rispetto ai 716 dell’anno precedente. In crescita anche il numero dei feriti sulle strade siciliane: nel 2017 sono state superate le 600 persone, contro le 586 del 2016.

Bilancio tragico anche per quanto riguarda il 2018. Solo il 24 aprile, il giorno precedente l’incidente sulla provinciale siracusana, altri due morti in altrettanti sinistri sulle strade siciliane. Il primo è avvenuto a Torregrotta, sulla strada che collega Palermo e Ragusa. Il messinese Claudio Scapoli, 58 anni, alla guida di uno scooter, è morto sul colpo. Ferita invece la donna che viaggiava con lui. Il secondo incidente è avvenuto nei pressi di Ragusa, sulla statale 514. La vittima è il 32enne Andrea Battaglia. L’incidente ha coinvolto, oltre alla moto di Battaglia, ben tre auto.

Il piano stradale di Musumeci

I ricorrenti incidenti stradali non possono non far riflettere sulla condizione in cui versano le strade siciliane. A dirlo è Gianni Armani, amministratore delegato di Anas. Armani ha dichiarato che, secondo un’indagine dell’Ente nazionale per le strade, la metà delle statali interrotte in Italia si trovano proprio in Sicilia. Il problema dunque non è la mancanza di strade, ma la cattiva gestione di quelle esistenti. Per questo, secondo Armani bisogna cogliere l’opportunità di una fusione tra Anas e Cas, il Consorzio autostradale siciliano. L’obiettivo è fare in modo che tutti gli 800 chilometri di autostrade siciliane siano gestite da un unico ente. Il presidente della Sicilia Musumeci è cauto e parla di questa fusione come di “un processo che rimane aperto”. Per il momento, Musumeci ha preferito investire sul Cas, dotando l’ente di “un nuovo vertice tecnico di alto livello”.

Musumeci prosegue affermando: “La rete viaria è una priorità del governo. La Sicilia ha pagato da troppo tempo per una politica miope, per l’insensibilità dei governi centrali e regionali”. Pertanto, il presidente della regione ha dichiarato che è pronto un piano di investimenti di 4 miliardi di euro.