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Autobomba esplode in Iraq, almeno 18 morti e 70 feriti

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Autobomba esplode a Tuz Khurmatu, una città che sorge nella parte meridionale di Kirkuk che a sua volta si trova a 190 chilometri dalla città di Baghdad.

Autobomba esplode a Tuz Khurmatu, una città che sorge nella parte meridionale di Kirkuk che a sua volta si trova a 190 chilometri dalla città di Baghdad. Si consuma un’altra vicenda nella quale l’orrore è l’eterno protagonista. Le ultime stime dichiarano che i morti si aggirano intorno ai 18 mentre i feriti 70. Purtroppo però il numero sembra destinato a crescere. Quest’autobomba sembra che sia esplosa nel bel mezzo del mercato che si stava tenendo al centro della città la quale ultimamente è spesso soggetta a scontri tra turcomanni e curdi.

Autobomba esplode in Iraq

Esplode un’autobomba nel centro della cittadina Tuz Khurmatu, una città che sorge nella parte meridionale di Kirkuk. La zona di riferimento non è molto lontano da Baghdad. La strage ha avuto come vittime 18 morti e 70 feriti. Al momento le fonti comunicano questi numeri ma allo stesso tempo comunicano che i numeri sono destinati ad aumentare. La tragedia si è consumata nel bel mezzo del mercato ortofrutticolo del quartiere turcomanno di Alaskri.

Luogo che si trova praticamente al centro della città di Tuz Khurmantu. La città di riferimento è abitata da più di 150.000 persone ed è particolarmente famosa per ospitare un gran numero di etnie e religioni. A Tuz Khurmantu convivono curdi, turcomanni ed arabi. E’ considerata una città decisamente multietnica e multireligiosa. Anche se la cittadina è famosa per ospitare tante persone diversa è sempre stata un luogo nel quale si sono verificati sporadici scontri proprio tra turcomanni e curdi.

I precedenti

Proprio lo scorso ottobre la città ha subito un’invasione da parte delle milizie tribali di maggioranza sciita e da parte delle forse di sicurezza irachene che hanno occupato la città nel tentativo di recuperarne il controllo. Il controllo vuole essere esercitato nel quadro della campagna lanciata a Kirkuk e all’interno delle aree che si stanno contendendo con il governo della regione curda.

In questi giorni, un portavoce del ministero degli interni, ha confermato l’esplosione che è avvenuta proprio all’interno del mercato ortofrutticolo, al centro della città. Essendosi verificato all’interno del quartiere turcomanno le persone colpite per la maggioranza sono proprio turcomanni e altri di confessione islamica sciita. Per il momento ancora nessun gruppo terroristico ha rivendicato l’attacco. Ma le autorità hanno già individuato un sospetto. Potrebbe essere l’opera di alcuni miliziani del sedicente Stato Islamico.

Altri casi

Lo scorso ottobre invece è stato commissionato un attacco ai danni dei curdi. L’attacco si è concentrato nei pressi della città di Zummar, la quale si trova a pochi chilometri dalla base italiana adibita per proteggere il cantiere della diga di Mosul. I soldati italiani, fin dal principio delle ostilità tra i curdi e gli iracheni, si sono sempre ritrovati a combattere in prima linea. Ma chi sono questi militari? Sono circa 500 i soldati che con blindati, mortai ed elicotteri sono stati incaricati di difendere i tecnici civili che lavorano all’interno della ditta Trevi.

Questa ditta sta restaurando lo sbarramento mastodontico, artificiale, che si trova sul fiume Tigri. Al fianco di questi soldati era presente anche l’esercito iracheno e i nuclei di peshmerga. Secondo alcune fonti curde però esiste un nuovo obbiettivo. La nuova operazione sembra che stia puntanto verso nord, molto di più rispetto alla base italiana. Sembrerebbe che stiano studiando una manova che vada a chiudere la principale fonte di rifornimento, ovvero la strada che collega il Kurdistan con la frontiera turca.