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Autonomia, Calderoli: “Chi teme l’aumento di differenze e sperequazioni si sbaglia”

autonomia Calderoli

Il ministro Calderoli accelera sul progetto dell’autonomia ma garantisce che la misura non esaspererà le disuguaglianze tra le Regioni.

Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, ha fermamente negato che con il progetto dell’autonomia differenziata “le differenze e le sperequazioni tra le diverse aree del Paese” verranno esasperate.

Autonomia, Calderoli: “Chi teme l’aumento di differenze e sperequazioni si sbaglia”

Il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, è intervenuto sul tema dell’autonomia differenziata, facendo chiarezza sulla questione.

“Chi pensa che con l’autonomia differenziata si aumenteranno le differenze e le sperequazioni tra le diverse aree del Paese sappia che con me ha sbagliato indirizzo: magari in maniera presuntuosa, ma io sono convinto che, se mi passate la citazione alla D’Azeglio, dopo aver fatto l’Italia ora si possano fare ‘le Regioni italiane e gli italiani’, tutti con gli stessi diritti e possibilità a prescindere dall’area geografica”, ha dichiarato il ministro leghista.

La visita a Venezia

Le parole di Calderoli arrivano a circa 24 ore dall’incontro a Palazzo Balbi con il presidente del Veneto Luca Zaia, il consigliere regionale Giuseppe Pan e l’assessore regionale Federico Caner.

In questa circostanza, il ministro del Governo Meloni ha affermato di voler accelerare e stringere i tempi sull’autonomia delle Regioni. Entro la fine del 2022, infatti, prevedere di presentare lo strumento per la definizione dei Lep mentre, entro la fine del 2023, la cabina di regia dovrà stabilire i livelli essenziali delle prestazioni, i costi e i fabbisogni standard per poi procedere alla stesura della legge di attuazione. Subito dopo, verrà inaugurato il trasferimento delle materie alle Regioni, dando vita alla riforma federalista chiesta dal Veneto mediante il referendum del 2017.

“Facendo viaggiare il tutto in parallelo, a gennaio 2024 dovremmo poter valutare e votare le intese stabilite fra Stato e Regione e sottoporle al Parlamento”, ha dichiarato Calderoli a Venezia, durante la sua prima visita istituzionale in una Regione italiana.