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Autopsia sul corpo di Laura Ziliani, i consulenti chiedono più tempo

Laura Ziliani

Autopsia sul corpo di Laura Ziliani, i consulenti chiedono più tempo per condurre ad esito il delicato esame tanatologico sul corpo della vittima

L’autopsia sul corpo di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù scomparsa a maggio di quest’anno e ritrovata cadavere tre mesi dopo per il cui omicidio sono in carcere due figlie e “genero”,i consulenti chiedono più tempo. La notizia, pubblicata da Il Giorno, è quella per cui al team del professor Verzelletti serve una proroga per ultimare gli accertamenti sulla salma della vittima. 

L’autopsia sul corpo di Laura Ziliani è più complessa del previsto e serve più tempo

Le cause della morte di Laura sono quindi ancora di individuare bene e, a tradurre dall’istanza dei consulenti della procura, anche difficili da individuare o complesse da incasellare. E, date le circostanze spazio temporali del ritrovamento del cadavere di Laura, le domande sono molte: dal dove sia stata uccisa al luogo dell’occultamento del corpo prima del suo tragico rinvenimento. 

I dubbi sull’autopsia sul corpo di Laura Ziliani e le “quasi certezze” sugli autori del delitto

E sono tutti elementi che dovranno fare “massa critica procedurale” a carico dei tre indagati e detenuti per quell’orrendo crimine: due figlie di Laura, Paola e Silvia Zani, e il fidanzato della maggiore, Mirto Milani, che pare avesse una relazione con l’altra sorella in una sorta di triangolo. Il movente del delitto, secondo gli inquirenti, non è però legato alle tresche degli indagati, ma a motivi economici: il patrimonio dell’ex vigilessa faceva gola. Il problema è che dei tre indagati nessuno ha fatto ammissioni, quindi i dubbi sulle dinamiche dell’uccisione permangono. 

Nessun annegamento e nessuna intossicazione da farmaci: si fa complicata l’autopsia sul corpo mummificato di Laura Ziliani

Laura non sarebbe morta annegata perché aveva i polmoni liberi e sarebbe stata uccisa altrove. Ecco, l’individuazione di quell’altrove dovrà scaturire dal supplemento di consulenza che gli esperti hanno chiesto su un cadavere ritrovato semi mummificato e con tracce di farmaci che però non ne avrebbero cagionato la morte.