> > Avetrana, condanna per fioraio falso testimone del rapimento di Sarah

Avetrana, condanna per fioraio falso testimone del rapimento di Sarah

Una cugina assassina dell'altra

Avetrana, condanna 2 anni e 8 mesi di reclusione per il fioraio Giovanni Buccolieri, che aveva falsamente affermato di aver visto rapire Sarah Scazzi.

Falsa dichiarazione

Procede con altri due filoni l’inchiesta per il delitto di Sarah Scazzi avvenuto il 26 agosto del 2010 ad Avetrana in provincia di Taranto. Dopo la condanna all’ergastolo di Sabina Misseri e di sua madre, Cosima Serrano, la magistratura dovrà ancora occuparsi di altri imputati tra cui Michele Misseri, condannato ad 8 anni di carcere con l’accusa di aver aiutato la figlia e la moglie occultando il cadavere della nipote 15enne, nascondendolo in un pozzo, e di Ivano Russo, il ragazzo di cui Sabrina sarebbe stata gelosa, fino a decidere di uccidere Sarah – questo è stato riconosciuto come uno dei moventi principali del gesto e il ragazzo avrebbe coperto Sabrina, sminuendo i rapporti che aveva con lei, la sua patologica gelosia, e il fatto che Sarah sarebbe stata sempre più interessata a lui -.

Intanto è stato condannato a 2 anni e 8 mesi per false dichiarazioni il fioraio Giovanni Buccolieri, 45 anni, che aveva detto di aver visto la ragazzina di Avetrana che veniva rapita, mentre in realtà si sarebbe trattato solo un sogno, dovuto soprattutto alla suggestione per il clamore mediatico suscitato da uno dei casi di cronaca nera più discussi in Italia negli ultimi anni. La sentenza è stata emessa dalla giudice monocratica dello stesso Tribunale di Taranto Elvira di Roma. Il pm Mariano Buccoliero aveva chiesto per l’imputato 4 anni di reclusione.

Condannato anche un amico del fioraio

Vittima e carnefici

Dietro le sbarre, condannato a 2 anni, è finito un amico di Giovanni Buccolieri, Michele Galasso, che il 9 aprile 2011 aveva confermato, d’accordo con lui, il racconto del fioraio sul fatto che sarebbe stato testimone del sequestro di Sarah Scazzi da parte della Serrano e della Misseri. Il presunto avvistamento della ragazzina che veniva portata via in macchina, sarebbe avvenuto poco dopo le 13.20 del 26 agosto dell’anno precedente. Secondo la testimonianza di Buccolieri e di Galasso, la zia di Sarah, usando un tono minaccioso avrebbe ordinato in dialetto alla nipote, che era ferma sul marciapiede: “Moh ha nchianà intra la macchina”, “Adesso sali subito in macchina”. La ragazzina, prosegue il racconto dei due uomini, sarebbe stata vista strattonata dalla zia perché salisse sulla vettura, e “turbata e con la testa chinata”. Poi il fioraio aveva spiegato di aver visto “all’interno dell’auto della Serrano – una Opel Astra grigio-azzurro – una sagoma di altra persona di sesso femminile con capelli legati all’indietro che si abbassava, mentre Sarah entrava in auto dallo sportello posteriore destro”. Quella persona fu identificata in Sabrina.

La condanna nei confronti di Buccolieri per le false testimonianze è stata pronunciata dalla Corte D’Assise in primo e secondo grado e confermata dalla Corte di Cassazione nel febbraio scorso.

La difesa

La difesa del fioraio, rappresentata dall’avvocato Pasquale Lisco, aveva chiesto invece l’assoluzione del suo assistito, anche perché durante le indagini sull’omicidio di Sarah Scazzi ad Avetrana vi sarebbero state delle lacune. Buccolieri, invece, si era rivolto al giudice perchè credesse alla sua “versione del sogno” di aver visto il sequestro della ragazzina. Ancora oggi l’uomo non saprebe dire se ha sognato oppure no.